Descrizione 1
Simona Benedetti
A luglio 2025 si evidenzia che l’offerta di strumenti d’informazione e comunicazione ambientale su web da parte delle istituzioni monitorate è stabile rispetto al 2024 sia riguardo la media complessiva dei siti web monitorati (31 punti a fronte di un valore massimo di 46 punti), sia se si fa riferimento alla media dei siti web SNPA (29 punti), mentre la media dei siti degli Enti di ricerca e MASE passa da 37 punti a 36. Sono 15 i siti che hanno ottenuto un punteggio superiore alla media complessiva. Il sito istituzionale più ricco di strumenti e contenuti web è quello dell’Istat (42 punti).
L’indicatore descrive la risposta da parte delle principali istituzioni che operano nel settore ambientale alla domanda d’informazione e comunicazione ambientale. Rileva la presenza sui siti web analizzati dei seguenti servizi e sezioni: Notizie, Pubblicazioni, Banche dati, Moduli on-line, Normativa ambientale, Link utili, Bollettini, Social network, Numero di post X, Numero di post Facebook, Numero di video Youtube, Area stampa, Open data, APP, Sito mobile, Notizie SMS, Newsletter, Meteo, Numero verde, Contatti, Riviste on-line, Social media (X, Facebook, Instagram, Youtube, LinkedIn).
Valutare l’offerta d’informazione e comunicazione ambientale su web della rete del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), di alcuni dei principali enti di ricerca e del MASE per accrescere la conoscenza e diffusione delle informazioni in materia ambientale.
La normativa vigente in materia ha l’obiettivo di rendere accessibile al pubblico l’informazione ambientale e d’impegnare la Pubblica Amministrazione (PA) a divulgare i dati di cui dispone favorendo il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei cittadini.
- Circolare 61/2013, Disposizioni del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con modificazioni dalla L. 17 dicembre 2012, n. 221 in tema di accessibilità dei siti web e servizi informatici. Obblighi delle pubbliche Amministrazioni
- Regolamento (CE) n. 1367/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 6 settembre 2006 sull’applicazione alle istituzioni e agli organi comunitari delle disposizioni della convenzione di Århus sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale (G.U.U.E. 25.9.2006, n. L 264)
- Decisione del consiglio 2005/370/CE del 17 febbraio 2005 relativa alla conclusione, a nome della Comunità europea, della convenzione sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale (G.U.U.E. 17.5.2005, n. L 124)
- Direttiva 2003/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 maggio 2003, che prevede la partecipazione del pubblico nell'elaborazione di taluni piani e programmi in materia ambientale e modifica le direttive del Consiglio 85/337/CEE e 96/61/CE relativamente alla partecipazione del pubblico e all'accesso alla giustizia (G.U.C.E. 25 giugno 2003, n. L 156)
- Direttiva 2003/4/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2003 concernente l'accesso del pubblico all'informazione ambientale e che abroga la direttiva 90/313/CEE del Consiglio (G.U.U.E 14.2.2003, n. L 41/26)
- Direttiva 2002/58/CE, 12 luglio 2002, del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al trattamento dei dati personali e alla tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche (direttiva relativa alla vita privata e alle comunicazioni elettroniche) (G.U.U.E 31 luglio 2002, n. L 201)
- Regolamento (CE) 30 maggio 2001 n. 1049/2001 "Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’accesso del pubblico ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione" (G.U.C.E. 31 maggio 2001, n. L. 145. Entrato in vigore il 3 giugno 2001)
- Regolamento (CE) n. 45/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2000, concernente la tutela delle persone fisiche in relazione al trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni e degli organismi comunitari, nonché la libera circolazione di tali dati (G.U.U.E. 12.1.2001, n. L 008)
- Convenzione di Aarhus del 25 giugno 1998, sull’accesso all’informazione, la partecipazione del pubblico al processo decisionale e l’accesso alla giustizia in materia ambientale
- Direttiva 95/46/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 ottobre 1995, relativa alla tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati
- Decreto legislativo del 14 marzo 2013, n. 33 "Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni"
- Decreto legislativo 235/2010. Nuovo CAD, Codice dell’Amministrazione Digitale - 30 dicembre 2010 Modifiche ed integrazioni al Codice dell’Amministrazione Digitale (Decreto legislativo 82/2005)
- Delibera del 26 luglio 2010, Linee guida per i siti web della P.A. Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione
- Direttiva 8/09 del Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione. Riduzione dei siti web delle P.A. e per il miglioramento della qualità dei servizi e delle informazioni on line al cittadino
- Decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 195 "Attuazione della direttiva 2003/4/CE sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale" (G.U. 23 settembre 2005, n. 222 - Ripubblicazione del testo nella G.U. 13 Ottobre 2005, n. 239)
- Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 “Codice dell'amministrazione digitale” (G.U. 16.5.2005, n. 112 – S. O. n. 93)
- Decreto del Presidente della Repubblica 1° marzo 2005, n. 75 “Regolamento di attuazione della legge 9 gennaio 2004, n. 4, per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici" (G.U. 3 maggio 2005, n. 101)
- Decreto legislativo 28 febbraio 2005, n. 42 “Istituzione del sistema pubblico di connettività e della rete internazionale della Pubblica Amministrazione, a norma dell'articolo 10, della legge 29 luglio 2003, n. 229” (G.U. 30 marzo 2005, n. 73)
- Legge 9 gennaio 2004, n. 4 “Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici” (G.U. 17 gennaio 2004, n. 13)
- Legge 16 marzo 2001, n. 108 "Ratifica ed esecuzione della Convenzione sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale, con due allegati, fatta ad Aarhus il 25 giugno 1998" (G.U. 11 aprile 2001, n. 85 – S.O. n. 80)
- Legge 7 giugno 2000, n.150 "Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle Pubbliche Amministrazioni" (G.U. 13 giugno 2000, n. 136)
Descrizione 2
- Censis, U.C.S.I, 2020. 16° Rapporto Censis U.C.S.I sulla comunicazione “I media e la costruzione dell'identità”. Franco Angeli, Milano
- SNPA, Rapporto Ambiente, edizione 2018
- Censis, U.C.S.I, 2013. 12° Rapporto Censis U.C.S.I sulla comunicazione “L’economia della disintermediazione digitale”. Franco Angeli, Milano
- Censis, 2013. 49° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2013 (Capitolo Comunicazione e media pag. 407-464). Franco Angeli, Milano
- Codice dell’Amministrazione Digitale, D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82 e successive modifiche ed integrazioni introdotte dal decreto legislativo 30 dicembre 2010, n. 235
- COM(2006) 194 del 3 maggio 2006 “Libro verde della Commissione, sull’Iniziativa europea per la trasparenza” (Non pubblicato nella Gazzetta ufficiale)
- COM(2006) 35 dell’1.2.2006 - Commissione delle Comunità europee “Libro bianco su una politica europea di comunicazione”
- COM(2005) 229 dell’1.6.2005 - Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni “Una società europea dell’informazione per la crescita e l’occupazione”
- COM/2002/0263 - Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni - eEurope 2005: una società dell'informazione per tutti - Piano d'azione da presentare per il Consiglio europeo di Siviglia 21 e 22 giugno 2002
- COM (2001) 529(01) - Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni - eEurope 2002: accessibilità e contenuto dei siti Internet delle amministrazioni pubbliche
- COM(2001) 428/2 del 5.8.2001 - Commissione delle Comunità europee “Libro bianco sulla Governance europea”
- COM(1999) 687 dell'8 dicembre 1999 - Comunicazione, relativa ad un'iniziativa della Commissione in occasione del Consiglio europeo straordinario di Lisbona del 23 e 24 marzo 2000: eEurope - Una società dell'informazione per tutti
- DigitPA, Formez, 2010, Linee guida per i siti web della PA. Ernst & Young, 2016, Italia Smart – Rapporto Smart City Index
- ISPRA, anni vari, Annuario dei dati ambientali
- ISPRA, anni vari, Qualità dell’ambiente urbano, (XI, XII, XIII Rapporto)
- ISPRA, 2015, La comunicazione ambientale sui siti web dei comuni italiani
- ISPRA, 2018, Dati sull’ambiente
- ISPRA, 2018, Ricapitolando... l’ambiente
- ISPRA, 2020, 2021, Annuario in cifre
- ISPRA, 2023, Ambiente in Italia: uno sguardo d’insieme
- ISPRA, 2024, Ambiente in Italia: uno sguardo d’insieme
- Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, 2011 Linee Guida per i siti web della PA
- SNPA, Le attività di comunicazione e informazione delle Agenzie ambientali, Settembre 2015
- Vademecum Open data, Come rendere aperti i dati delle pubbliche amministrazioni. Versione beta
- Vademecum Pubblica Amministrazione e Social Media 2011
Basso livello di dettaglio dell’informazione fornita.
Estensione della rilevazione ai siti di altre istituzioni locali/nazionali con competenze ambientali/territoriali.
Qualificazione dati
ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
Analisi dei siti web del SNPA (ISPRA-ARPA/APPA), del MASE e di alcuni enti di ricerca (CNR, CREA, ENEA, INGV, INFN, Istat).
Nazionale, regionale
2020-2025 (31 luglio)
Qualificazione indicatore
Sono state individuate le principali tipologie di servizi e sezioni (22 tipologie) relative all'informazione e alla comunicazione ambientale offerte dai siti web del SNPA, del MASE e di alcuni dei principali enti di ricerca. Sono state scartate le tipologie di servizi e sezioni considerate ormai "superate" o presenti sui siti oggetto dell’indagine per obbligo di legge, come ad esempio la Pec. Per alcune tipologie è stata verificata la presenza/assenza all'interno del sito, in caso di presenza è stato attribuito un punteggio pari a 1, per altre tipologie di strumenti o servizi oltre alla presenza ne è stata valutata la quantità (ad es.: n. di news; n. di post X).
- Pubblicazioni e documentazione ambientale: a) 0 documenti: 0; b) Da 1 a 10 documenti: 1; c) Da 10 a 20 documenti: 2; d) Oltre i 20 documenti: 3. In presenza di un’etichetta sufficientemente esplicativa, come ad esempio Documentazione, Report, Pubblicazioni o Allegati, in homepage o in una sezione tematica del sito viene assegnato 1 punto; pertanto, il punteggio massimo attribuibile è 4.
- Normativa ambientale: a) 0 provvedimenti: 0; b) Da 1 a 10 provvedimenti: 1; d) Da 10 a 20 provvedimenti: 2; f) Oltre i 20 provvedimenti: 3. In presenza di un’etichetta sufficientemente esplicativa riferita alla normativa in homepage oppure in una sezione tematica del sito viene assegnato 1 punto; pertanto, il punteggio massimo attribuibile è 4.
- Notizie ambientali (vengono considerate quelle pubblicate nell’ultima settimana): a) 0 notizie: 0; b) Da 1 a 5 notizie: 1; c) Da 5 a 10 notizie: 2; d) Oltre le 10 notizie: 3. In presenza di un’etichetta sufficientemente esplicativa nell’homepage o in una sezione tematica del sito viene assegnato 1 punto; pertanto, il punteggio massimo attribuibile è 4.
- Link utili: a) 0 link: 0; b) da 1 a 5 link: 1; c) Da 5 a 10 link: 2; d) oltre 10 link: 3. In presenza di un’etichetta sufficientemente esplicativa nell’homepage o in una sezione tematica del sito viene assegnato 1 punto; pertanto, il punteggio massimo attribuibile è 4.
- Contatti: 1.
- Banche dati: a) 0 banche dati: 0; b) Da 1 a 5 banche dati: 1; c) Da 5 a 10 banche dati: 2; d) Oltre 10 banche dati: 3. In presenza di un’etichetta sufficientemente esplicativa, come ad esempio Banche dati, Dati ambientali o Database, in homepage o in una sezione tematica del sito viene assegnato 1 punto; pertanto, il punteggio massimo attribuibile è 4.
- Newsletter (viene considerato l’ultimo numero non precedente a 3 mesi dalla data del monitoraggio): 1.
- Moduli on-line (moduli in vario formato - pdf, word, ecc. - editabili on-line o off-line, riferiti a procedure ambientali): 1.
- Meteo: 1.
- Numero verde: 1.
- Area stampa: a) Rassegna stampa: 1; b) Comunicati stampa: 1. In presenza di un’etichetta che indirizzi ad una sezione del sito dedicata ai giornalisti viene assegnato 1 punto; pertanto, il punteggio massimo attribuibile è 3.
- Youtube o altra piattaforma video: 1.
- Numero di video pubblicati sul canale Youtube negli ultimi 6 mesi dal monitoraggio: a) 0 video: 0; b) da 1 a 5 video:1; c) da 5 a 10 video: 2; d) da 10 a 20 video: 3; e) oltre i 20 video: 4.
- Versione mobile: 1.
- Bollettini (bollettini periodici di dati ambientali): 1.
- Social network (Facebook, X, Instagram, LinkedIn): 1.
- Numero di post Facebook nella settimana precedente alla data del monitoraggio: a) 0 post: 0; b) da 1 a 3 post: 1; c) da 3 a 5 post: 2; d) oltre i 5 post: 3.
- Numero di post X nella settimana precedente alla data del monitoraggio: a) 0 post: 0; b) da 1 a 5 post: 1; c) da 5 a 10 post: 2; d) oltre i 10 post: 3.
- Notizie SMS (servizio di invio di notizie via sms o di un canale Telegram): 1.
- Applicazioni (APP): 1. Il monitoraggio avviene sul sito istituzionale e su Play Store 21.
- Open data: 1.
- Riviste on-line (viene considerato l’ultimo numero non precedente a 6 mesi dalla data del monitoraggio): 1.
Pertanto, il punteggio massimo raggiungibile è 46.
Sono 15 i siti web che ottengono un punteggio pari o superiore alla media complessiva di 31. Il sito istituzionale più ricco di strumenti e contenuti web è quello dell’Istat (42 punti), secondo posto per i siti web dell'INGV e ISPRA (40 punti) e terzo posto per il sito del CREA (39 punti). In coda alla classifica si conferma ARPA Abruzzo con 15 punti (Figura 1).
Nel periodo 2020-2025, dopo una fase di crescita iniziale, la media complessiva dei punteggi ottenuti dai siti web analizzati si è mantenuta costante. I siti web del SNPA hanno mostrato lo stesso trend, mentre i siti degli enti di ricerca-MASE hanno evidenziato una lieve flessione (-1 punto) nell’ultimo anno. Dal 2023 al 2025, il sito dell’ISPRA ha registrato un andamento negativo con la perdita di due punti (Figura 2).
Dati
Tabella 1: Punteggi ottenuti dai siti web analizzati
ISPRA
Tabella 2: Offerta di contenuti informativi
ISPRA
Tabella 3: Utilizzo di strumenti di comunicazione e informazione
ISPRA
Tabella 4: Presenze dei social media sui siti monitorati (confronto Enti di ricerca-MASE/SNPA)
ISPRA
Tabella 5: Numero di iscritti Youtube
ISPRA
Table 8: Types of apps present on the monitored websites
ISPRA
Tabella 9: Numero di follower Instagram
ISPRA
Il monitoraggio effettuato a luglio 2025 ha evidenziato una situazione disomogenea rispetto ai due sottogruppi di istituzioni del campione (Figura 1). Il punteggio medio ottenuto dai siti web degli enti di ricerca (CNR, CREA, ENEA, INGV, INFN, Istat) e del MASE (36 punti) è più alto rispetto alla media complessiva (31 punti) e al punteggio medio ottenuto dai siti web del SNPA (29 punti). Nel calcolo di quest’ultimo valore è stato inserito anche quello relativo al sito dell’ISPRA che, sebbene sia un ente di ricerca, è parte integrante del SNPA. I siti dell’ARPA Molise e Lombardia, con 4 punti in più rispetto al 2024, presentano la performance migliore. Si segnalano i punteggi negativi dei siti dell’INFN (-6 punti) e dell’ARPA Valle d’Aosta (-5 punti) (Tabella 1). Per quanto riguarda la ricchezza dell’offerta informativa dei siti web (Figura 3), espressa dal numero di notizie, pubblicazioni, link utili, norme e banche dati, il sito più ricco di contenuti si conferma quelli dell’ISPRA (20 punti), seguito dai siti del CREA e dell’ARPA Campania (19 punti). In tutti i siti sono presenti pubblicazioni, moduli on-line per la richiesta di servizi ambientali, notizie e almeno un indirizzo e-mail per poter contattare l’Ente (Figura 4). In merito alle notizie, il dato tiene in considerazione anche l’aggiornamento, in quanto sono conteggiate solo quelle pubblicate entro sette giorni dalla data del monitoraggio. I social network sono utilizzati da 27 Istituzioni, una in più rispetto al monitoraggio effettuato nel 2024. Il dettaglio sull’impiego dei principali social media (Instagram, Facebook, Youtube e X) mostra che Youtube e X sono ancora i più utilizzati, presenti rispettivamente nel 90% e nel 77% del campione, con un trend rispetto al 2024 stabile per Youtube, e in calo per X (-3 punti percentuali) (Figura 5). LinkedIn, il social network dedicato ai rapporti professionali che permette di creare dei profili specifici indicando esperienze di lavoro, studi, premi ricevuti e pubblicazioni, registra quest’anno un notevole incremento del suo utilizzo da parte delle Istituzioni monitorate con ben 16 punti percentuali in più. Anche Instagram e Facebook con +4 punti percentuali rispetto al 2024 mostrano un trend in crescita. Tutti gli enti di ricerca e il MASE utilizzano Facebook, X, Instagram, Linkedin e Youtube mentre. Per quanto riguarda il SNPA, l’87% degli enti che lo costituiscono ha un canale Youtube, il 70% ha un profilo X (-4 punti percentuali), il 57% un profilo Facebook (+5 punti percentuali) e il 43% un profilo Instagram (+4 punti percentuali). Per quanto riguarda le Istituzioni del SNPA è stato monitorato un incremento di 17 punti percentuali nella presenza di un profilo Linkedin dell’ente (Tabella 4). In relazione al grado di utilizzo dei social media, sono stati presi in considerazione il numero dei video pubblicati sul canale Youtube negli ultimi sei mesi e il numero di post Facebook e X pubblicati nella settimana precedente alla data del monitoraggio. Sono sei i siti che ottengono il punteggio massimo (10 punti), quattro sono enti di ricerca: Istat, INGV, ENEA e CREA; due appartengono al SNPA: ISPRA e ARPA Friuli-Venezia Giulia (Figura 6). I canali Youtube più seguiti (Tabella 5) sono quelli dell’INGV, ISPRA e INFN. Al primo posto per popolarità si posiziona l’INGV che con il canale Youtube principale insieme ai canali tematici (ambiente, terremoti e vulcani) totalizza il numero più elevato di iscritti (29.460). Tra le agenzie ambientali, l’ARPA Umbria si conferma la più seguita (4.100 iscritti). Il profilo Facebook con il maggior numero di likes si conferma quello dell’INGV con quasi 374.617 likes (Tabella 6). Oltre al profilo Facebook principale, l’ente ha attivi dei profili tematici (terremoti, vulcani e ambiente). Al secondo posto il profilo Facebook del MASE (137.295 likes) seguito dall’INFN (66.202 likes). Sempre dell’INGV sono le pagine Facebook che hanno visto aumentare maggiormente il numero dei likes in un anno (+22.624), seguono INFN (oltre 11.400) e ARPA Sardegna con quasi 5.700 likes in più nel 2025. Tra le Agenzie ambientali, l’ARPA Liguria si conferma con il profilo Facebook più seguito. Per quanto riguarda il numero di follower di X (Tabella 7), nel 2025 si registra una netta diminuzione per tutti gli Enti monitorati. Tale flessione è riconducibile a diversi fattori concomitanti. Da un lato, l’acquisizione della piattaforma da parte di Elon Musk ha generato in una parte degli utenti la percezione di un maggiore orientamento politico del social network, contribuendo alla riduzione dei profili attivi. Dall’altro, X ha effettuato un’estesa operazione di rimozione di profili falsi, spesso generati da società terze per la vendita di follower o dalla stessa piattaforma per migliorare la user experience di utenti che acquistano servizi per incrementare la visibilità dei propri contenuti. Il profilo X dell’INGV risulta ancora al primo posto con 342.525 followers; il dato è stato ottenuto sommando i followers dei quattro canali X dell’ente, dedicati rispettivamente ai terremoti, ai vulcani, all’ambiente e alla comunicazione. Stabile al secondo posto il canale X del MASE (118.986). Tra le Agenzie regionali, il profilo X dell’ARPA Piemonte è il primo nella classifica dei followers (16.369). Nonostante non sia tra le variabili osservate, si rileva che tra i canali social inizia a diffondersi l’utilizzo di Telegram, applicazione di messaggistica istantanea gratuita, che permette di chattare con i propri contatti anche attraverso l’impiego di un nickname; quindi, senza che necessariamente ci siano scambi di numeri di telefono. Sono 9 gli Enti che hanno un loro canale Telegram: ARPA Campania, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Molise, Piemonte, Toscana, Veneto, MASE, INGV e Istat. L’APP, inoltre, consente di organizzare dei gruppi pubblici e privati e di usufruire di varie funzionalità, tra cui i canali e i bot. I bot sono delle chat istantanee e automatiche che interagiscono con le richieste digitate dall’utente seguendo specifici e predeterminati comandi. Instagram, a differenza di X, registra un incremento del numero di nuovi profili attivi. Il profilo Instagram dell’Istat risulta il più seguito tra quelli monitorati ed è anche quello che, nel 2025, presenta l’aumento più consistente di follower (Tabella 9). Un’ultima analisi riguarda lo strumento più innovativo: le applicazioni per smartphone (Tabella 8). Rispetto al 2024, il numero di APP messe a disposizione passa da 50 a 49. Le tipologie più diffuse sono quelle per il controllo della qualità dell’aria, delle condizioni meteo, della balneabilità e dei pollini.