Descrizione 1
Elisa Brustia, Mariapia Congi, Giovanni Finocchiaro, Roberto Pompili
L’indicatore esprime il numero di geositi, siti geologici di importanza tale da determinare un interesse alla loro conservazione e alla loro tutela, che sono stati, ad oggi, individuati, descritti e inventariati nella banca dati Geositi dell'ISPRA. Al 30 settembre 2024 sono circa 2.030.
I geositi rappresentano l'elemento fondamentale del patrimonio geologico. Si definiscono con questo nome quei siti, di interesse geologico, che sono di particolare importanza per la ricostruzione della storia geologica dell'area in cui si trovano, tanto da poter determinare un interesse alla loro conservazione. Si tratta di "singolarità geologiche" (siti ricchi di fossili, minerali, elementi morfologici del paesaggio, ecc.) che per rarità, valore scientifico, bellezza paesaggistica, fruibilità culturale e didattica possono essere considerate dei veri e propri "monumenti" geologici da tutelare, salvaguardare e valorizzare. I geositi rappresentano la geodiversità di un territorio, la quale è strettamente legata alla biodiversità. Le caratteristiche geologiche del substrato, infatti, influiscono sulla diversità della vita che vi si sviluppa e ne sono a loro volta influenzate. Lo stato di conservazione della geodiversità influisce quindi su quello della biodiversità, conseguentemente deve essere a sua volta tutelata per garantire l'equilibrio del sistema ambientale. L'indicatore rappresenta i geositi italiani che sono stati individuati, descritti e inventariati nella banca dati Geositi dell'ISPRA, pubblicata sul sito web dell'ISPRA all'indirizzo https://sinacloud.isprambiente.it/portal/apps/sites/#/inventario-nazionale-geositi-1
Descrivere scientificamente i geositi italiani per dare informazioni sulla loro importanza anche ai fini della loro tutela. Descriverne le caratteristiche litologiche e ambientali anche ai fini della loro promozione e valorizzazione in senso economico (geoturismo) e didattico volto ad una sempre maggiore sensibilizzazione del cittadino verso la geodiversità.
Non esistono obblighi normativi, tuttavia tra i principali riferimenti normativi si citano:
• L 42/2004 e successive modifiche "Codice dei beni culturali e del paesaggio"
• L 9/2006 Regione Emilia-Romagna “Norme per la conservazione e valorizzazione della geodiversità dell'Emilia-Romagna e delle attività ad essa collegate"
• L 39/2009 Regione Liguria "Norme per la valorizzazione della geodiversità, dei geositi e delle aree carsiche in Liguria"
• L 33/2009 Regione Puglia "Tutela e valorizzazione del patrimonio geologico e speleologico"
• L. 32/2015 Regione Basilicata "Conservazione e valorizzazione del patrimonio geologico"
• L 15/2016 Regione Friuli-Venezia Giulia "Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della geodiversità e del patrimonio geologico e speleologico e delle aree carsiche" Per completezza di informazione sul tema si cita, altresì, anche Regione Veneto: Delibera Giunta Regionale n. 221 del 28 febbraio 2017 “Censimento e catalogazione dei geositi della Regione Veneto. Istituzione del Catalogo Regionale dei Geositi”.
• L. R. n. 30 del 2015 Regione Toscana "Norme per la conservazione e valorizzazione del patrimonio naturalistico e ambientale della regione Toscana"
• L.R. n. 23 del 06 ottobre 2023 "Disposizioni per la conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio geologico".
Descrizione 2
J. Brilha, M. Gray, D.I. Pereira, P. Pereira, 2018. Geodiversity: An integrative review as a contribution to the sustainable management of the whole of nature. Environmental Science and Policy 86 (2018) 19–28
Díaz-Martínez, E., Brilha, J., Brocx, M., Erikstad, L., García-Cortés, A. & Wimbledon, W.A.P., 2016. Global Geosites: an active and partially achieved geoheritage inventory initiative, waiting to regain official recognition. In: Cornée, A., Egoroff, G., de Wever, P., Lalanne, A. & Duranthon, F. (eds.), Actes du congrès international «Les inventaires du géopatrimoine», 22-26 septembre 2015, Toulouse. Mémoire hors-série de la Société géologique de France, vol. 16, p. 103-108.
Gray (2013) - Geodiversity: Valuing and Conserving Abiotic Nature. 2nd Edition. Chichester, U.K.,
John Wiley & Sons. Wimbledon W.A.P. (1996a) – Geosites-a new conservation initiative. Episodes 19(3): 87-88.
Wimbledon W.A.P. (1996b) - National selection, a stop on the way to a European geosite list. Wimbledon W.A.P. & Smith-Meyer S. (eds) (2006) – Geoheritage in Europe and is conservation. ProGEO, 405 p.
http://whc.unesco.org/ World Heritage website
Giovagnoli, M. C. (2023). The Italian Geosite Inventory: Past, Present, and Future. Geoheritage, 15(2), 69.
È stato avviato un tavolo di lavoro tra ISPRA e diciotto regioni italiane e le due province autonome per uniformare i criteri di inventariazione sul territorio nazionale e per individuare i criteri di classificazione dei geositi. Il tavolo ha prodotto nel corso del 2021 una prima bozza delle Linee Guida per il Patrimonio Geologico che contengono anche i criteri per la classificazione dei geositi di interesse internazionale, nazionale, regionale e locale che dal 2022 è in corso di collaudo.
Qualificazione dati
Geodatabase Geositi dell'ISPRA (https://sinacloud.isprambiente.it/portal/apps/sites/#/inventario-nazionale-geositi-1).
Nazionale, Regionale
2002-2024 (30.9.24)
Qualificazione indicatore
L’indicatore richiede semplici elaborazioni algebriche e GIS per determinare numeri e percentuali e rappresentazioni cartografiche.
L'obiettivo di individuare i geositi di maggiore interesse scientifico in tutto il territorio nazionale e in modo il più possibile uniforme e di descriverne lo stato al fine della loro conservazione, pur essendo ancora lontano da raggiungere è in corso e raccoglie sempre più attenzione e partecipazione da parte delle istituzioni locali. Al 30 settembre 2024 sono poco più di 2.030 i geositi inventariati, circa 70 geositi in meno rispetto all’anno precedente ma il numero è in continua evoluzione (Figura 1), il che denota un aumento della consapevolezza ambientale dei cittadini e in particolare riguardo la geodiversità. Grazie alla collaborazione con le regioni italiane si sta revisionando l’intero inventario, aggiornando progressivamente le schede dei geositi in esso contenuti. Il numero tende a diminuire in favore della qualità dei dati.
Le recenti migliorie apportate all’Inventario consentono di rilevare una diminuzione del numero complessivo dei geositi censiti, a favore di una maggiore qualità degli stessi e una più accurata raccolta dei dati. Di conseguenza, l’immagine attuale del “panorama” dei geositi italiani appare sempre più chiara e dettagliata, configurando un trend considerato positivo.
Dalla Figura 1 si rilevano marcate differenze nella distribuzione regionale, che non dipendono necessariamente da una maggiore ricchezza del patrimonio geologico ma sono piuttosto legate al diverso stato di avanzamento dei progetti di inventariazione dei geositi da parte delle regioni. Negli ultimi anni la disomogeneità tra le diverse aree si è gradualmente ridotta sebbene permanga ancora un considerevole lavoro da svolgere, specialmente nelle regioni in cui il numero ridotto di geositi sembra indicare una scarsa geodiversità, che però non riflette accuratamente la reale situazione geologica regionale. Dalla Figura 2 si può osservare come l’attuale normativa nazionale non contenga specifici riferimenti alla tutela e gestione dei geositi. Gli strumenti legislativi utilizzabili per la protezione del patrimonio geologico si trovano invece nelle leggi e decreti che regolano l’istituzione di parchi, riserve e protezione del suolo. La redazione di piani territoriali e/o paesaggistici in conformità con la legge n. 42/2004, nota come Codice Urbani, ha svolto un ruolo fondamentale nell’incoraggiare le amministrazioni locali a interessarsi del patrimonio geologico, stimolando cosi la tutela e la valorizzazione dei geositi riconosciuti e incentivando alcune regioni a promulgare leggi specifiche in questa direzione.
Tuttavia l’assenza di una legge nazionale si fa sentire, anche alla luce delle leggi regionali che, salvo eccezioni come quelle dell’Emilia-Romagna e del Friuli-Venezia Giulia, a volte risultano inefficaci.
Riguardo all’“interesse scientifico primario” (Figura 3), i geositi di tipo geomorfologico prevalgono nettamente all'interno dell'Inventario. A questo proposito si possono fare due osservazioni principali considerazioni: in primo luogo, i geositi geomorfologici hanno sempre qualità paesaggistiche che li rendono particolarmente visibili e facilmente riconoscibili. In secondo luogo, il riconoscimento dei geositi previsto dal Codice Urbani (L 42/2004) e il loro inserimento nella pianificazione territoriale delle amministrazioni locali ha contribuito a consolidare una visione dei geositi orientata soprattutto al valore paesaggistico.