SITI CONTAMINATI DI INTERESSE NAZIONALE

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Eugenia Bartolucci, Chiara Fiori

    Abstract
    Immagine
    Abstract

    L’indicatore descrive lo stato dei 42 Siti contaminati d’Interesse Nazionale (SIN) che coprono complessivamente 148.594 ettari di superficie terrestre (0,49% del territorio italiano) e 77.136 ettari di aree marine. La problematica riguarda tutte le regioni italiane, eccetto il Molise. Al 30 giugno 2024 per il 65% dell’estensione totale dei 36 SIN considerati sono disponibili informazioni sullo stato di avanzamento delle procedure: la caratterizzazione è completata nel 59% dei suoli e nel 55% delle acque sotterranee, mentre gli interventi di bonifica/messa in sicurezza sono stati approvati con decreto nel 13% della superficie per i suoli e nel 17% delle acque sotterranee. Il 17% dei suoli e il 6% delle acque sotterranee hanno concluso l’iter. Le informazioni offerte dall’indicatore delineano un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali e delle risposte della società in relazione a obiettivi normativi e di sostenibilità.

    Descrizione

    L’indicatore fornisce le informazioni principali sui Siti contaminati d’Interesse Nazionale (SIN): il numero, l’ubicazione, i riferimenti normativi di individuazione e perimetrazione, la superficie e lo stato di avanzamento delle attività di caratterizzazione e messa in sicurezza/bonifica. I Siti d’Interesse Nazionale, ai fini della bonifica, sono individuabili in relazione alle caratteristiche del sito, alle quantità e pericolosità degli inquinanti presenti, al rilievo dell’impatto sull'ambiente circostante in termini di rischio sanitario ed ecologico, nonché di pregiudizio per i beni culturali e ambientali (Art. 252, comma 1 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.).

    Lo stato di avanzamento delle procedure di caratterizzazione e messa in sicurezza/bonifica è stato distinto per suolo e acque sotterranee ed è rappresentato in tre fasi: piano di caratterizzazione eseguito, progetto di messa in sicurezza/bonifica approvato con decreto del MASE e procedimento concluso. Quest’ultimo tiene conto delle:

    - aree risultate non contaminate a seguito delle indagini di caratterizzazione (C<CSC – Concentrazione Soglia di Contaminazione) o dell’analisi di rischio sito specifica (C<CSR – Concentrazione Soglia di Rischio),

    -aree con messa in sicurezza operativa o permanente conclusa,

    -aree con certificazione di avvenuta bonifica.

    Scopo

    Fornire le informazioni sulle caratteristiche dei SIN e lo stato di avanzamento delle attività di caratterizzazione e messa in sicurezza/bonifica del suolo e delle acque sotterranee nei siti contaminati riconosciuti d’interesse nazionale.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
    È semplice, facile da interpretare
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
    Misurabilità
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Solidità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    La gestione dei siti contaminati è regolamentata, in Italia, dal D.Lgs. 152/06 e s.m.i. (Parte IV, Titolo V). Il D.Lgs. 152/06 e s.m.i. individua l’analisi di rischio come strumento chiave per la definizione di sito contaminato e per la relativa gestione. La procedura di valutazione dei siti contaminati si articola in due step:

    • a valle delle indagini preliminari il confronto con i valori di screening tabellari (CSC) stabiliti per le matrici suolo e acque sotterranee identifica i siti potenzialmente contaminati (C>CSC);

    • successivamente, a valle della caratterizzazione di dettaglio e dell’analisi di rischio sito specifica che stabilisce nuovi valori soglia specifici (CSR), il sito può essere dichiarato contaminato (C>CSR) o non contaminato (C<CSR).

    La normativa vigente non prevede il raggiungimento di specifici obiettivi gestionali dei siti contaminati (ad esempio il completamento dell’identificazione dei siti contaminati sul territorio nazionale/regionale entro un determinato limite temporale e/o risanamento di una percentuale dei siti contaminati entro un determinato limite temporale).

    DPSIR
    Stato
    Risposta
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Limitazioni

    L’indicatore, pur rappresentando le aree contaminate di maggior interesse ambientale ed economico, non fornisce un quadro esaustivo della contaminazione e dello stato di avanzamento delle bonifiche in Italia.

    Ulteriori azioni

    Elaborazione di informazioni relative alla tipologia delle sorgenti di contaminazione e al tipo e grado di contaminazione delle matrici suolo e acque sotterranee.

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Annuale
    Fonte dei dati
    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
    ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica)
    MiTE (Ministero della Transizione Ecologica).
    Copertura spaziale

    Nazionale

    Copertura temporale

    2016- giugno 2024

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    Lo stato di avanzamento è riferito esclusivamente alle aree a terra ed è generalmente espresso in termini percentuali di superficie rispetto alla superficie perimetrata a terra del SIN.

    Periodicità di aggiornamento
    Annuale
    Qualità dell'informazione

    In molti siti le procedure sono state avviate sin dal 1998, ma la comparabilità temporale dei dati risente non solo della variazione negli anni del numero dei siti (dai 13 nel 1998 ai 57 di fine 2008 fino agli attuali 42) ma anche dell’estensione degli stessi (negli anni diversi SIN sono stati oggetto di riperimetrazione). La comparabilità spaziale, invece, è elevata perché i siti di interesse nazionale, distribuiti su tutto il territorio nazionale, sono gestiti, dal punto di vista amministrativo, a livello centrale dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica garantendo uguali modalità operative. L’indicatore risente dell’assenza di informazione relativa a porzioni rilevanti di alcuni SIN.

    Stato
    Medio
    Trend
    Stabile
    Valutazione/descrizione dello stato

    Nel confronto con i dati al 30-06-2021 (aggiornamento precedente dell’indicatore) si registrano, in primo luogo, la riduzione della superficie complessiva a terra e a mare dei SIN per effetto delle riperimetrazioni effettuate tra il 30-06-2021 e il 30-06-2024 (Tabella 1) e l’aumento del numero di SIN per i quali è noto lo stato di avanzamento (da 35 a 36, Tabella 3). Si evidenza, inoltre, l’aumento della percentuale di superficie dei SIN per i quali è noto lo stato di avanzamento (da poco più del 60% a circa il 65%, Figure 3 e 4).

    Si osservano inoltre variazioni nello stato di avanzamento dei procedimenti per diversi SIN dovute non solo all’avanzamento della procedura ma anche alle riperimetrazioni effettuate e alle attività di verifica e rettifica dello stato d’avanzamento dei procedimenti da parte del MASE. Tra questi, ad esempio:

    • per 9 SIN (Venezia (Porto Marghera), Priolo, Taranto, Pioltello e Rodano, Sulcis – Iglesiente – Guspinese, Brescia-Caffaro, Broni, Porto Torres, Bussi sul Tirino) si registra un avanzamento delle attività per entrambe le matrici (suolo/sottosuolo e acque sotterranee);
    • per 4 SIN (Napoli Orientale, Manfredonia, Cengio e Saliceto, Sesto San Giovanni) si registra un avanzamento delle attività per la matrice suolo/sottosuolo;
    • per il SIN Aree industriali della Val Basento la riduzione rilevata, che interessa principalmente la matrice acque sotterranee, è legata ad attività di verifica e rettifica da parte del MASE dello stato di avanzamento.
    Valutazione/descrizione del trend

    L’analisi del trend nel periodo giugno 2016 – giugno 2024 evidenzia una sostanziale stabilità del progresso dei procedimenti di bonifica. Le principali variazioni registrate, sia complessivamente sia a livello di singolo SIN, sono perlopiù riconducibili alle riperimetrazioni effettuate.

    Commenti

    I Siti d’Interesse Nazionale sono stati individuati con norme di varia natura e di regola perimetrati mediante decreto del MASE, d’intesa con le regioni interessate. La procedura di bonifica dei SIN è attribuita alla competenza del MASE. L’art. 36-bis della Legge 07 agosto 2012 n. 134 ha apportato delle modiche ai criteri di individuazione dei SIN (art. 252 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.). Sulla base di tali criteri è stata effettuata una ricognizione dei 57 siti classificati di interesse nazionale e, con il D.M. 11 gennaio 2013, il numero dei SIN è stato ridotto a 39. La competenza amministrativa sui 18 siti che non soddisfano i nuovi criteri è passata alle rispettive regioni. La sentenza del TAR Lazio n. 7586/2014 del 17.07.2014 ha determinato il reinserimento dell’area del territorio del Bacino del Fiume Sacco tra i Siti di Interesse Nazionale, pertanto la titolarità dei relativi procedimenti di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica è stata nuovamente attribuita al Ministero dell’Ambiente. A fine 2016 le procedure di consultazione sono terminate ed è stata pubblicata la perimetrazione del SIN. La legge n. 205 del 27.12.2017 ha individuato il SIN Officina Grande Riparazione ETR di Bologna. La legge n.120 del 11.09.2020 ha individuato il SIN Area vasta di Giugliano. Ad oggi il numero complessivo dei SIN è di 42 (Figura 1). La perimetrazione dei SIN, può variare nel tempo incrementando o riducendo le superfici coinvolte. Ciò può avvenire sulla base di nuove informazioni sulla contaminazione potenziale e/o accertata di nuove aree o sulla base di una più accurata definizione delle zone interessate dalle potenziali sorgenti di contaminazione che in alcuni casi può determinare una riduzione delle superfici incluse nel SIN. Nel dicembre 2021 è stato pubblicato il decreto di riperimetrazione del SIN di Livorno che ha modificato esclusivamente la perimetrazione delle aree a mare, escludendola totalmente dal perimetro del SIN e trasferendone la competenza alla Regione. Nel 2023 è stato pubblicato il decreto di riperimetrazione del SIN di Tito, i procedimenti relativi alle aree escluse dal perimetro sono state trasferite alla competenza della Regione. L’articolo 17-bis del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152 e s.m.i., prevede la riperimetrazione dei siti contaminati attualmente classificati di interesse nazionale ai fini della bonifica, escludendo le aree e i territori che non soddisfano più i requisiti di cui all'articolo 252, comma 2, del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.. Tale attività, svolta dal MASE col supporto di SNPA e degli enti locali competenti, ha portato nel primo semestre del 2024 alla riperimetrazione di cinque SIN (Terni-Papigno, Pioltello e Rodano, Cogoleto-Stoppani, Brindisi, Fidenza) (Tabella 1). L’avanzamento delle attività di caratterizzazione e messa in sicurezza/bonifica (Tabella 3) è riferito esclusivamente alle aree a terra ed è generalmente espresso in termini percentuali di superficie rispetto all’intera superficie perimetrata del SIN a terra, ad eccezione di alcuni SIN per i quali è riferito solo a una porzione della superficie perimetrata a terra. In termini di collocazione geografica, alcuni SIN ricadono nel territorio di più regioni: si tratta di Pieve Vergonte e Cengio e Saliceto che interessano rispettivamente Piemonte e Lombardia e Piemonte e Liguria (Tabella 1). Le regioni ove ricadono più SIN sono Lombardia (5 SIN e parte del SIN Pieve Vergonte), Piemonte (3 SIN e parte dei SIN Pieve Vergonte e Cengio e Saliceto), Toscana (4), Puglia (4) e Sicilia (4) (Tabella 2, Figura 2). In termini di estensione complessiva dei SIN, le regioni che presentano le maggiori superfici perimetrate (terra+mare) sono Piemonte (circa 85.700 ha), Sardegna (circa 56.800 ha), Sicilia (circa 24.400 ha) e Puglia (circa 24.000 ha). La superficie complessiva a terra dei SIN rappresenta lo 0,49% della superficie del territorio italiano. A livello regionale, in un solo caso (Piemonte con il 3,4%) la superficie a terra dei SIN è superiore all’1% del territorio regionale (Tabella 2). L’avanzamento delle procedure per il suolo e per le acque sotterranee è riferito alla somma delle estensioni a terra dei SIN per le quali sono disponibili dati relativi all'avanzamento (Tabella 3, Figure 3 e 4); sono pertanto esclusi i SIN Area vasta di Giugliano e Officina Grande Riparazione ETR di Bologna. Sono esclusi dalla rappresentazione anche i SIN di Balangero, Casale Monferrato, Emarese e Biancavilla per la specificità della contaminazione prevalente (amianto, materiali contenenti amianto, fluoroedenite) e della tipologia di interventi che riguardano la messa in sicurezza di tali materiali. Gli “n.a.” che, sia per i suoli sia per le acque sotterranee, ammontano a circa il 34% dell’estensione totale, tengono conto delle aree ricomprese nel perimetro di alcuni SIN che non sono state considerate ai fini della valutazione dello stato di avanzamento (ad esempio le aree minerarie nel Sulcis-Iglesiente Guspinese, le aree esterne allo stabilimento per il SIN di Pieve Vergonte, ecc.). Dall'analisi complessiva emerge che la caratterizzazione è stata eseguita per il 59% della superficie per i suoli (55% nel caso delle acque sotterranee), gli interventi di bonifica/MIS sono stati approvati con decreto nel 13% nel caso dei suoli (17% nel caso delle acque sotterranee) e il procedimento risulta concluso per il 17% della superficie complessiva per i suoli ed il 6% nel caso delle acque sotterranee.

    Allegati
    Titolo

    Tabella 1: Siti di Interesse Nazionale - Riferimenti normativi ed estensione

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati Gazzetta Ufficiale e MASE

    Legenda

    a - l'identitifcativo numerico rappresenta l'ordine di individuazione dei SIN. I numeri non riportati in tabella sono riferiti ai 17 siti la cui competenza amministrativa è passata alle rispettive Regioni con DM 11 gennaio 2013. Il numero è utilizzato in Figura 2 per identificare i 42 SIN
    b - il dato ufficiale fornito dal MASE sulla perimetrazione del SIN Cengio e Saliceto è in corso di verifica da parte del MASE. In attesa della revisione ISPRA utilizza un dato stimato sulla base della geometria della perimetrazione pubblicata in GU

    Note

    Aggiornamento Giugno 2024

    Titolo

    Tabella 2: Siti di Interesse Nazionale - Distribuzione nelle Regioni/Province Autonome

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati MASE e ISTAT

    Legenda

    a - la superficie del SIN Cengio e Saliceto è conteggiata esclusivamente nel totale, non sono noti i valori di superficie relativi alle porzioni di SIN che ricadono nel territorio delle Regioni Liguria e Piemonte 
    b - dati ISTAT, aggiornamento 2024. Il totale rappresenta l'estensione complessiva del territorio nazionale 
    c - 3 SIN ricadono totalmente nel territorio regionale, due SIN invece solo parzialmente interessando anche il territorio di altre Regioni (Cengio e Saliceto ricade anche in Liguria, Pieve Vergonte ricade anche in Lombardia)
    d - 5 SIN ricadono totalmente nel territorio regionale, il SIN di Pieve Vergonte, invece, solo parzialmente interessando anche il territorio della Regione Piemonte
    e - il SIN di Cogoleto Stoppani ricade totalmente nel territorio regionale, il SIN di Cengio e Saliceto, invece, solo parzialmente interessando anche il territorio della Regione Piemonte 
    f -  il SIN Area vasta di Giugliano individuato con L. 120/2020, al 31-12-2020 non risulta ancora perimetrato pertanto le superfici indicate sono relative esclusivamente ai SIN Napoli Orientale e Napoli Bagnoli – Coroglio

    Note

    Aggiornamento Giugno 2024

    Titolo

    Tabella 3: Stato di avanzamento degli interventi di caratterizzazione e messa in sicurezza/bonifica del suolo e delle acque sotterranee nei Siti di Interesse Nazionale (SIN)

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati MASE

    Legenda

    a - l'identitifcativo numerico rappresenta l'ordine di individuazione dei SIN. I numeri non riportati in tabella sono riferiti ai 17 siti la cui competenza amministrativa è passata alle rispettive Regioni con DM 11 gennaio 2013. Il numero è utilizzato in Figura 2 per identificare i 42 SIN
    1 - lo stato di avanzamento delle attività di caratterizzazione e di messa in sicurezza/bonifica non è riferito all'estensione dell'intero SIN ma a 216 ha  
    2 - lo stato di avanzamento delle attività di caratterizzazione e di messa in sicurezza/bonifica non è riferito all'estensione dell'intero SIN ma solo a quella dello stabilimento (77 ha)   
    3 - per le caratteristiche della contaminazione in questi SIN le attività sono relative principalmente alla caratterizzazione e messa in sicurezza di amianto, fluoroedenite e/o materiali contenenti amianto (MCA)
    4 - lo stato di avanzamento delle attività di caratterizzazione e di messa in sicurezza/bonifica non è riferito all'estensione dell'intero SIN ma solo a quella dello stabilimento (42 ha)   
    5 - lo stato di avanzamento delle attività di caratterizzazione e di messa in sicurezza/bonifica non è riferito all'estensione dell'intero SIN ma solo a quella delle aree ricomprese nel Comune di Crotone (543 ha)  
    6 - lo stato di avanzamento delle attività di caratterizzazione e di messa in sicurezza/bonifica non è riferito all'estensione dell'intero SIN costituito di aree minerarie e aree industriali, ma solo a quella delle aree industriali (10.639 ha)  
    7 - per il SIN Brescia-Caffaro sono state individuate due differenti perimetrazioni per suolo e falda rispettivamente pari a 262 ha e 2109 ha. Gli stati di avanzamento sono riferiti ciascuno alla estensione della matrice interessata. L'estensione del SIN riportata, invece, è quella relativa al suolo
    8 - lo stato di avanzamento delle attività di caratterizzazione e di messa in sicurezza/bonifica è riferito all'estensione del SIN a meno delle aree fluviali e lacuali e quindi ad un'estensione di 614 ha  
    n.a. - non applicabile. Approvato il progetto definitivo di bonifica, relativo all'intero SIN, per tipologia di amianto (coperture e polverino). Il sito è incluso in un censimento soggetto ad aggiornamenti periodici
    n.d. - dato non disponibile

    Note

    Aggiornamento Giugno 2024

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    Titolo

    Figura 1 - Avanzamento nella identificazione dei Siti di Interesse Nazionale

    Fonte

    ISPRA

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    Figura 2 - Localizzazione e classi di superficie totale dei Siti di Interesse Nazionale

    Fonte

    ISPRA

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    Titolo

    Figura 3: Avanzamento delle procedure di caratterizzazione e messa in sicurezza/bonifica sulla superficie totale a terra dei SIN per i suoli

    Fonte

    ISPRA

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    Figura 4 - Avanzamento delle procedure di caratterizzazione e messa in sicurezza/bonifica sulla superficie totale a terra dei SIN per le acque sotterranee

    Fonte

    ISPRA