EMISSIONI DI SOSTANZE ACIDIFICANTI (SOx, NOx, NH3)

Data aggiornamento
Linee di attività (new)
Linea 2
Descrizione e scopo

Le emissioni antropogeniche di ossidi di zolfo (SOx) derivano in gran parte dall'uso di combustibili contenenti zolfo, mentre le sorgenti naturali sono principalmente i vulcani. Queste ultime non sono incluse dall’indicatore qui presentato. Gli SOx sono tra i principali agenti del processo di acidificazione dell'atmosfera, con effetti negativi sugli ecosistemi e i materiali. Gli ossidi di azoto (NOx) sono da ricondurre ai processi di combustione che avvengono ad alta temperatura e le fonti sono principalmente i trasporti, la combustione industriale, la produzione di elettricità e calore. Per quanto riguarda l'ammoniaca (NH3), le emissioni derivano quasi totalmente da attività agricole (inclusi gli allevamenti). L’indicatore non include le emissioni di origine naturale.

Descrizione della metodologia di elaborazione

La stima nazionale delle emissioni dell’indicatore viene elaborata secondo la metodologia descritta nel manuale di riferimento dell'inventario delle emissioni di inquinanti atmosferici (EMEP/EEA air pollutant emission inventory guidebook). L’Informative Inventory Report – IIR (ISPRA, 2023) descrive la metodologia di stima, i dati utilizzati e quelli di emissione, l’analisi dei trend e delle categorie emissive principali, le attività di controllo e qualità dei dati, la pianificazione delle attività di miglioramento delle stime. Ogni anno i dati di emissione, comunicati tramite il Nomenclature Reporting Format, e l’IIR vengono inviati al segretariato dell'UNECE/CLRTAP.

La metodologia per la stima nazionale prevede il ricalcolo dell’intera serie storica per ogni modifica/aggiornamento realizzato. Conseguentemente, per i settori e gli inquinanti la cui stima nazionale ha subito degli aggiornamenti anche gli indicatori regionali risentono di tali modifiche.
La disaggregazione territoriale a livello provinciale delle stime nazionali delle emissioni in atmosfera viene realizzata da ISPRA ogni 5 anni (4 anni a partire dal 2021) (De Lauretis et al., 2009; Taurino et al., 2022) ed è disponibile sul sito web della Rete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale https://emissioni.sina.isprambiente.it/ nella sezione dedicata agli Inventari locali. La disaggregazione provinciale viene ottenuta mediante l’applicazione di una metodologia top-down, attraverso cui alle stime nazionali viene associata una variabile proxy correlata all’attività delle sorgenti emissive. Per i settori emissivi Snap (Selected nomenclature for air pollution) e per gli inquinanti disaggregati valgono le seguenti ipotesi: esistenza di una correlazione forte tra l’emissione di una data attività ed il valore della variabile proxy; forte significatività della correlazione nel passaggio dalla scala nazionale a quella locale. Le pubblicazioni sopra citate forniscono il quadro metodologico generale delle stime provinciali.

La disaggregazione provinciale delle emissioni di precursori di sostanze acidificanti. I principali settori emissivi da cui originano le emissioni di sostanze acidificanti in atmosfera sono tutti i processi di combustione, inclusi quindi i trasporti, e le attività agricole. Per la produzione di energia la disaggregazione si avvale principalmente di dati puntuali derivati dai tre registri di impianti industriali ‘Emission Trading Scheme’, ’Large Combustion Plants’ e ‘European Pollutant Release and Transfer Register’. In aggiunta alla fonte dei registri industriali, le principali variabili proxy utilizzate nei settori emissivi coinvolti in questo indicatore sono:

• la combustione di biomassa. Nel settore della combustione non industriale (riscaldamento nel settore commerciale, istituzionale e residenziale), un’importante fonte di emissione è la combustione di biomassa che viene disaggregata in base ai risultati dell’indagine Istat sui ‘Consumi energetici delle famiglie’ (consumi per destinazione d’uso e fonte energetica, con particolare attenzione alle fonti rinnovabili e, in particolare, alle biomasse legnose) e alla distribuzione della popolazione per grado di urbanizzazione. Per gli altri combustibili le proxy utilizzate sono le vendite di gasolio, gas naturale e GPL;
• il livello produttivo delle attività (fonte: associazioni di categoria e report ambientali), per il settore della combustione industriale e per quello dei processi industriali.

I trasporti adottano una procedura distinta per la disaggregazione a livello provinciale delle emissioni nazionali provenienti dalle due fonti (su strada ed sulle restanti modalità), sulla base di specifiche proxy descritte di seguito:

• trasporto su strada: le emissioni nazionali vengono disaggregate sulla base del parco circolante per provincia e categoria veicolare (fonte Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti), dei flussi di traffico autostradali per tratta e per categoria veicolare (fonte AISCAT) e del valore aggiunto per provincia (fonte Istat), a seconda della modalità di guida (ambito autostradale, urbano ed extraurbano) e della categoria veicolare (automobili, veicoli commerciali leggeri, mezzi pesanti, autobus, ciclomotori e motocicli) considerate;

• trasporto da altre sorgenti mobili: le emissioni provenienti dalle altre modalità di trasporto si disaggregano distintamente per tipologia di sorgente:

- trasporto militare: la disaggregazione utilizza la della popolazione residente (fonte Istat);
- trasporto ferroviario: si utilizza come proxy l’estensione della rete ferroviaria locale non elettrificata (fonte Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti);
- vie di navigazione interne: la stima nazionale viene disaggregata attribuendone una quota al traffico passeggeri ed una al traffico merci. Il traffico merci viene quindi ripartito tra le tredici province del bacino del Po, mentre il traffico passeggeri viene ripartito sulla base dei natanti per kilometro, per località di servizio nel trasporto passeggeri pubblico di linea (fonte Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti);

- trasporto marittimo: viene utilizzato il dato di emissione per porto calcolato a partire dal numero di navi arrivate per porto (fonte Eurostat) e dei fattori di emissione per classe di nave basati sui risultati di uno studio sulle emissioni portuali nazionali del 2005;

- trasporto aereo: viene utilizzata la stima delle emissioni di gas serra per aeroporto prodotta da Eurocontrol.
Per le attività in agricoltura, le principali variabili proxy utilizzate sono:

• le consistenze del bestiame per tipologia animale e per provincia dell’indagine Istat ‘Struttura e produzioni delle aziende agricole’ (SPA), disponibile sul sito Istat http://dati.istat.it/. Tale proxy è stata utilizzata per disaggregare a livello provinciale le emissioni nazionali di ammoniaca derivanti dal deposito delle deiezioni nei ricoveri degli animali, dallo stoccaggio delle stesse, dallo spandimento dei reflui zootecnici e dal pascolo del bestiame, e le emissioni di ossidi di azoto derivanti dallo stoccaggio, dallo spandimento e dal pascolo;

• i quantitativi di fertilizzanti distribuiti per tipologia di fertilizzante sintetico e organico, per provincia, e la quantità di azoto minerale ed organico per provincia, desunti dall’indagine censuaria Istat ‘Distribuzione, per uso agricolo, dei fertilizzanti (concimi, ammendanti e correttivi)’, disponibile sul sito Istat http://dati.istat.it/. Tale proxy è stato usato per disaggregare le emissioni di ammoniaca e di ossidi di azoto dovute all’applicazione di fertilizzanti azotati al suolo.

Per gli anni 1990, 1995, 2000, 2005, 2010, 2015 e 2019, è stata applicata una articolata metodologia di disaggregazione provinciale, a partire dai dati nazionali di emissione, sulla base delle specifiche variabili proxy per categoria emissiva e per sostanza.

La disaggregazione a livello regionale con periodicità biennale, da cui scaturisce la stima delle emissioni per gli anni 2017 e 2021, è stata ottenuta applicando una metodologia semplificata elaborata ad hoc basata sulla stima nazionale e sulle informazioni desunte dalle variabili proxy 2019, in modo da mantenere la coerenza della serie storica.

Si noti che la disaggregazione regionale corrisponde al dato nazionale per lo stesso anno di riferimento prendendo in considerazione i dati 'Extraregio' che contabilizzano le emissioni derivanti dalle attività off-shore del settore dell'estrazione e distribuzione di combustibili fossili e geotermia e le emissioni per attività di crociera per il traffico marittimo nazionale.

Linea di attività del progetto
Linea 2
Dati di base associati

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Periodicità di aggiornamento
Biennale
Fonti

Ispra

Note

Fattore di conversione in equivalenti acidi (H+/kg): SOx=31,25; NOx=21,74; NH3=58,82

Per maggiori dettagli sul tema:

https://emissioni.sina.isprambiente.it

https://annuario.isprambiente.it/

Unità di misura
Tonnellate di equivalenti acidi per anno (tH+/a)
Temi PON
Emissioni atmosferiche
Ambito territoriale
Regioni
Serie storica
1990-2021
Allegati
Titolo

Emissioni di sostanze acidificanti in tonnellate di equivalenti acidi per anno (a)

Fonte

ISPRA

Note

(a) Fattore di conversione in equivalenti acidi (H+/kg): SOx=31,25; NOx=21,74; NH3=58,82