AREE SOGGETTE AI SINKHOLES

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Stefania Nisio

    Abstract
    Abstract

    I sinkholes sono voragini che si aprono repentinamente nel terreno, con forma sub-circolare e presentano diametro e profondità variabile da alcuni metri a centinaia di metri.
    Il censimento dei sinkholes e l'individuazione delle aree a rischio sono utili ai fini dello studio della suscettibilità del territorio al dissesto idrogeologico.
    Ad aprile 2025, sono stati censiti e studiati dall’ISPRA più di 15.000 casi di sprofondamento naturale (sinkholes naturali) in aree di pianura , di altopiano o nella fascia pedemontana, ed effettuati sopralluoghi e analisi di dettaglio in sito su centinaia di casi.
    Le aree suscettibili ai sinkholes naturali si concentrano sul medio versante tirrenico e in particolare nel Friuli-Venezia Giulia,  Lazio, Puglia Abruzzo, Campania e Toscana.
    Il versante adriatico, ed in particolare la regione Marche, a causa del proprio assetto geologico-strutturale, è poco interessato da questo tipo di fenomeni, così come l’arco Alpino e le Dolomiti, con eccezione del Friuli-Venezia Giulia e degli altopiani del Veneto.
    I sinkholes di natura antropogenica costituiscono un'altra categoria di sinkhole  poiché sono connessi a cavità nel sottosuolo originate dall'uomo (anthropogenic sinkholes) per lo più per l’approvvigionamento di materiale da costruzione. Molte città sono interessate da questo fenomeno, soprattutto le grandi aree urbane ubicate su terreni oggetti di coltivazione mineraria, quali Roma, Napoli, Cagliari, Palermo, Reggio Calabria e Torino. Anche nei piccoli e medi  centri urbani caratterizzati da una vasta estensione di ipogei sono stati registrati migliaia di casi. Al 2024, circa 4.500 fenomeni di sprofondamento antropogenico (sinkhole antropogenici) sono stati censiti a Roma, più di ottocento eventi a Napoli, mentre a Cagliari e Palermo i sinkholes antropogenici sono alcune centinaia.  

    Descrizione

    L'indicatore consente di rappresentare le aree suscettibili ai fenomeni di sprofondamento improvviso, noti in letteratura con il termine di sinkholes. I sinkholes sono voragini che si aprono repentinamente nel terreno, in maniera catastrofica con diametro e profondità variabile da alcuni metri a centinaia di metri. Essi sono suddivisi in due grandi gruppi: sinkholes di origine naturale e sinkholes di origine antropogenica. I primi si originano per la presenza di cavità nel sottosuolo originatesi per cause naturali dipendenti dal contesto geologico - idrogeologico dell'area.  I sinkholes antropogenici sono, invece, causati direttamente dall'azione dell'uomo e dalla presenza nel terreno di cavità sotterranee. Esistono poi varie tipologie di sinkholes naturali in relazione al meccanismo di innesco e propagazione del fenomeno. I sinkholes naturali sono connessi per lo più a processi carsici di dissoluzione delle rocce e in misura minore a processi di soffusione - liquefazione (piping sinkholes). Quest'ultima tipologia di sinkhole risulta la più pericolosa e imprevedibile e interessa prevalentemente le aree di pianura dove sono presenti anche notevoli spessori di copertura terrigena e nelle aree vulcaniche. Si tratta, in ambo i casi, di voragini di forma sub-circolare, con diametro e profondità variabili da pochi metri a centinaia di metri, che si aprono nei terreni, nell'arco di poche ore. I processi che li originano sono molto complessi e talvolta di difficile definizione, non riconducibili alla sola gravità, alla dissoluzione carsica, ma a una serie di cause predisponenti e innescanti: fenomeni di liquefazione, presenza di cavità nel sottosuolo anche a notevole profondità, copertura costituita di terreni facilmente asportabili, presenza di lineamenti tettonici, faglie o fratture, risalita di CO2 e H2S, eventi sismici, eventi pluviometrici importanti, attività antropica emungimenti, estrazioni, scavi, ecc.
    In relazione ai fattori genetici e alle modalità di propagazione del fenomeno (dal basso verso l'alto, all'interno dei terreni di copertura), i sinkholes vengono classificati in varie tipologie: originati da sola dissoluzione, da lenta subsidenza o da crollo e collasso. La classificazione proposta da ISPRA, in relazione alla casistica italiana, prevede le seguenti tipologie: solution sinkhole, cover subsidence sinkhole, rock collapse sinkhole, cover collapse sinkhole, suffosion sinkhole, piping sinkhole.
    I piping sinkholes sono i più peculiari e si verificano nelle pianure alluvionali o costiere del territorio italiano, dando origine a voragini con diametri che possono superare i cento metri.
    I sinkholes naturali possono essere colmati di acqua: accade spesso, infatti, che dopo la formazione di uno sprofondamento, l'acqua di falda o l'acqua di risalita dall'acquifero profondo si riversi nella cavità, dando a questa la fisionomia di un piccolo lago. Le acque presenti, spesso mineralizzate, possono essere alimentate dalla falda superficiale e/o da sorgenti al fondo della cavità.
    I sinkholes antropogenici sono causati dalle attività umane (anthropogenic sinkholes), sono dovuti cioè al collasso di cavità artificiali presenti nel sottosuolo o da disfunzioni nella rete di sottoservizi, o dalla sovrapposizione di entrambe le cause. Questi si concentrano nelle aree dove l'urbanizzazione è stata più massiccia e dove si sono sviluppate nei secoli pratiche di escavazione del sottosuolo per diversi scopi. 
    È stato compiuto dall'ISPRA un censimento dei sinkholes naturali nelle aree di pianura del territorio italiano, in seguito alla raccolta di dati bibliografici e agli studi compiuti in sito; il censimento oggi è a buon livello di aggiornamento e ha permesso di realizzare una banca dati italiana.
    Inoltre,  è stato avviato già da alcuni anni un censimento degli sprofondamenti antropogenici e delle cavità sotterranee nei centri urbani capoluogo di provincia. 

    Scopo

    Censire tutti i fenomeni di sprofondamento naturale e antropogenico e definire le aree a rischio sprofondamento sul territorio nazionale. Queste ultime sono porzioni di territorio che vengono individuate in base alla concentrazione di eventi di sprofondamento e alla presenza di fattori predisponenti e innescanti (sorgenti sulfuree, faglie, carsismo, cavità sotterranee, terreni particolarmente erodibili, epicentri di terremoti ecc.).

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere la tendenza senza necessariamente fornire una valutazione della stessa.
    È sensibile ai cambiamenti che si verificano nell'ambiente e/o nelle attività umane
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull'ambiente e delle risposte della società.
    Solidità
    Presenta affidabilità e attendibilità dei metodi di misurazione e raccolta dei dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Misurabilità (dati)
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Un’ “idonea” copertura temporale
    DPSIR
    Stato
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (A)
    Riferimenti bibliografici

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    Luca Maria Puzzilli , Valerio Ruscito, Sergio Madonna, Francesco Gentili, Livio Ruggiero, Giancarlo Ciotoli and Stefania Nisio (2024) - Natural Sinkhole Monitoring and Characterization: The Case of Latera Sinkhole (Latium, Central Italy) Geosciences 2024, 14, 18. https://doi.org/10.3390/geosciences14010018

    Limitazioni

    I limiti sono dovuti alla difficoltà nel reperire le informazioni specifiche per svolgere il censimento, al mancato collegamento con i Servizi Geologici regionali, problemi nel reperimento di indagini geologiche e sondaggi geognostici profondi e di documentazione storica per risalire alla data di formazione dell'evento.

    Ulteriori azioni

    Necessità di effettuare rilevamenti geologici e idrogeologici in altre aree del territorio nazionale (Sardegna, Appennino settentrionale, Pianura Padana etc.), necessità di raccogliere informazioni attraverso una rete di collaborazione con gli Enti locali che operano sul territorio, indagini storiche e raccolta di dati derivanti da sondaggi geognostici. Necessità di prelevare campioni e di effettuare analisi geochimiche e geotecniche al fine di conoscere le caratteristiche fisiche delle acque presenti nelle cavità naturali e fisico-meccaniche dei terreni sottoposti a suffosione.

    Fonte dei dati

    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Annuale
    Accessibilità dei dati di base

    https://sgi.isprambiente.it/sinkholeweb/

    Copertura spaziale

    Nazionale

    Copertura temporale

    2000- aprile 2025

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    Rilevamento e ubicazione dei fenomeni di sinkholes che si registrano sul territorio italiano.

    Periodicità di aggiornamento
    Annuale
    Qualità dell'informazione

    La qualità dell'informazione a livello nazionale è disomogenea, in alcune regioni il fenomeno è maggiormente conosciuto ed è più facile reperire i dati .
    In riferimento ai sinkholes antropogenici, per alcuni centri urbani quali Roma, Napoli, Palermo, Rieti, Viterbo, Cagliari la copertura temporale è più ampia.
    Gli obiettivi di censimento sono stati raggiunti per lo più nei centri urbani dove si dispone di dati sempre aggiornati. Per quanto riguarda i sinkhole naturali, che si formano tuttavia più raramente (ma sono più pericolosi e di dimensioni maggiori), mancano spesso informazioni riguardanti l’apertura di fenomeni sul territorio, in assenza di una rete di informazioni a livello nazionale.

    Stato
    Non definibile
    Trend
    Negativo
    Valutazione/descrizione dello stato

    I sinkhole naturali sono meno frequenti dei sinkholes antropogenici, ma molto devastanti. I sinkholes antropogenici sono fenomeni molto frequenti e sono in continuo aumento nelle grandi città metropolitane (Roma e Napoli). Nel 2024 si è aperta una grande voragine nel quartiere Quadraro Roma, presso via Menas; un'altra di grandi dimensioni si è aperta nel quartiere Vomero a Napoli presso Via Morghen.

    Valutazione/descrizione del trend

    Il trend è sicuramente in aumento e ciò viene attestato dal numero dei sinkholes che si aprono nelle grandi città metropolitane (Figure 3 e 4) e dall’aumento dei casi totali nei capoluoghi di provincia (Figura 2).

    Commenti

    Nelle pianure italiane sono frequenti i fenomeni di sprofondamento naturale non strettamente correlati a carsismo, a causa di una potente copertura di terreni sedimentari semi-permeabili al tetto del bedrock (roccia dura e solida al di sotto di materiali superficiali quali terra e ghiaia). Queste voragini possono essere connesse a fenomeni di liquefazione (piping), a soffusione profonda, a oscillazioni della linea di falda dovute a diverse cause. Tali fenomeni sono più diffusi di quanto originariamente si pensasse, si verificano sul nostro territorio da tempi storici, quando le cause e i meccanismi genetici di innesco erano ancora sconosciuti. Le fonti storiche confermano che gli sprofondamenti catastrofici erano già noti in epoca romana, e con frequenza centennale hanno interessato le medesime aree, laddove i primi fenomeni erano stati obliterati artificialmente o naturalmente. Ad aprile 2025, sono stati censiti e studiati dall’ISPRA, mediante indagini sul campo e studi di archivio, più di 15.000 casi di sprofondamento naturale in aree di pianura o di altopiano, attribuiti a fenomeni di sinkhole naturali. I fenomeni censiti si concentrano su conche intramontane, in valli alluvionali e in pianure costiere; subordinatamente alcuni fenomeni sono stati rinvenuti su fasce pedemontane di raccordo con aree di pianura e in piccole depressioni intra-collinari. È stata ipotizzata la connessione di molti dei fenomeni censiti con meccanismi di risalita di fluidi aggressivi. Le aree suscettibili si concentrano sul medio versante tirrenico (Figure 1 e 2) e in particolare nelle regioni Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Puglia, Abruzzo, Campania e Toscana. Il versante adriatico in particolare la regione Marche, a causa del proprio assetto geologico-strutturale, non è interessato da questo tipo di sinkholes, così come l’arco Alpino e le Dolomiti. Nell' Italia settentrionale (territorio dove è in corso ancora il censimento) le condizioni sono differenti. Nelle pianure del Veneto e in Emilia-Romagna, soprattutto in Pianura padana alla confluenza del Po con l’Adige, sono presenti numerosi laghetti di forma sub-circolare la cui formazione è imputabile a processi di evorsione (fenomeni erosivi legati a turbolenze ad asse verticale) a carico di corpi sedimentari caratterizzati da discreti spessori di materiali sabbiosi e/o a processi di liquefazione e soffusione. Nella Pianura Padana e nelle pianure lombarde sono inoltre diffuse voragini di piccolo diametro e modesta profondità (occhi pollini) i cui meccanismi genetici di innesco, probabilmente dovuti a fenomeni di soffusione superficiale, sono attualmente in fase di studio. Nelle pianure e conche interne del Veneto, del Friuli-Venezia Giulia, della Provincia autonoma di Bolzano i fenomeni di sprofondamento sono strettamente controllati dalla dissoluzione di litotipi evaporitici e carbonatici che si rinvengono al di sotto di una copertura generalmente di modesto spessore, riconducibili pertanto a tipologie di cover- collapse sinkhole.
    I fenomeni segnalati in Calabria, invece, sono riconducibili a  depressioni e piccoli laghi, oggi ricolmate, di difficile ubicazione, originatesi nella totalità dei casi durante eventi sismici e connesse a fenomeni di liquefazione dei terreni. Il contesto geologico appare sostanzialmente differente in Sicilia e in Puglia, in cui i casi di sprofondamento sono condizionati dalla presenza di terreni evaporitici (gesso e sale) o calcarei e da coperture argillose o sabbiose di spessore più modesto.
    I sinkholes antropogenici si aprono per lo più nelle grandi città metropolitane e sono connessi prevalentemente alla presenza di cavità sotterranee (Figure 3 e 4).

    Allegati
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    Titolo

    Figura 1 - Distribuzione dei sinkholes naturali nel territorio italiano (aprile 2025)

    Fonte

    ISPRA

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    Figura 2 - Distribuzione dei sinkholes naturali nei territori regionali (aprile 2025)

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    ISPRA

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    Figura 3 - Distribuzione dei sinkholes antropogenici nelle città capoluogo di provincia italiane (2024)

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    ISPRA

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    Figura 4 - Distribuzione dei sinkholes antropogenici nelle regioni italiane (2024)

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    ISPRA

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