QUALITÀ DELL'ARIA AMBIENTE: PARTICOLATO (PM2,5)

    Descrizione 1
    Update date
    Authors

    Giorgio Cattani, Mariacarmela Cusano, Alessandro Di Menno di Bucchianico, Raffaela Gaddi, Alessandra Gaeta, Giuseppe Gandolfo, Gianluca Leone

    Abstract
    Immagine
    Abstract

    L’indicatore si basa sui dati di concentrazione di PM2,5 in atmosfera misurati nel corso del 2023 nelle stazioni di monitoraggio distribuite sul territorio nazionale, raccolti e archiviati in ISPRA nel database InfoAria, secondo quanto previsto dalla Direttiva 2008/50/CE (e dal decreto legislativo di recepimento D.Lgs. 155/2010 e s.m.i.) e dalla Decisione 2011/850/EU. Le stazioni di monitoraggio che hanno misurato e comunicato dati deli PM2,5 sono 334. Le serie di dati con copertura temporale sufficiente per la verifica dei valori di rifermento sono 310. Il valore limite annuale del PM2,5 (25 µg/m³) è rispettato nella totalità delle stazioni tranne una, pari allo 0,3% dei casi. Risulta tuttavia superato, nella maggior parte delle stazioni di monitoraggio, il valore di riferimento annuale dell’OMS (99,7% dei casi) che nelle linee guida recentemente aggiornate è stato ridotto a 5 µg/m³ (il valore di riferimento precedente era pari a 10 µg/m³).

    Description

    Per materiale particolato aerodisperso si intende l'insieme delle particelle atmosferiche solide e liquide sospese in aria ambiente. Il termine PM2,5 identifica le particelle di diametro aerodinamico (d.a.) inferiore o uguale a 2,5 µm.
    Date le ridotte dimensioni esse, una volta inalate, penetrano in profondità nel sistema respiratorio umano e, superando la barriera tracheo-bronchiale, raggiungono la zona alveolare.
    Il particolato PM2,5 è detto anche 'particolato fine', denominazione contrapposta a 'particolato grossolano' che indica tutte quelle particelle sospese con d.a. maggiore di 2,5 µm o, all'interno della frazione PM10, quelle con d.a. compreso tra 2,5 e 10 µm.
    L’emissione diretta di particolato fine è associata a tutti i processi di combustione, in particolare quelli che prevedono l’utilizzo di combustibili solidi (carbone, legna) o distillati petroliferi con numero di atomi di carbonio medio-alto (gasolio, olio combustibile). Particelle fini sono dunque emesse dai gas di scarico dei veicoli a combustione interna, degli impianti per la produzione di energia e dai processi di combustione nell’industria, dagli impianti per il riscaldamento domestico, dagli incendi.
    La concentrazione di massa del PM2,5 è dominata dalle particelle del modo di accumulazione, ovvero quelle particelle nell’intervallo dimensionale da circa 0,1 µm a circa 1 µm caratterizzate da lunghi tempi di permanenza in atmosfera. Il particolato secondario, formato in atmosfera a partire da gas precursori o per fenomeni di aggregazione di particelle più piccole, o per condensazione di gas su particelle che fungono da coagulo, può rappresentare una quota rilevante della concentrazione di massa osservata.
    L'indicatore è stato elaborato sulla base dei dati di concentrazione di PM2,5 in atmosfera, misurati nel corso del 2023 nelle stazioni di monitoraggio distribuite sul territorio nazionale, raccolti e archiviati in ISPRA nel database InfoAria secondo quanto previsto dalla Decisione 2011/850/EU. Sono stati calcolati i parametri per un confronto con i valori limite per la protezione della salute umana stabiliti dalla normativa di riferimento (D.Lgs. 155/2010 e s.m.i.) e con i valori di riferimento stabiliti dall’OMS per la protezione della salute umana (WHO-AQG, 2021), sono stati calcolati media, 5°, 25°, 50°, 75°, 90,4°, 95° e 99° percentile e massimo dei valori medi giornalieri.

    Purpose

    Fornire informazioni sullo stato della qualità dell'aria attraverso i parametri statistici calcolati a partire dai dati di concentrazione nell'aria ambiente, la verifica del rispetto dei valori limite previsti dalla normativa e il confronto con i valori di riferimento stabiliti dall’OMS.

    Rilevanza
    It has a national scope or is applicable to environmental issues at the regional level but of national significance.
    It is able to describe the trend without necessarily providing an evaluation of it.
    It is sensitive to changes that occur in the environment and/or human activities.
    Provides a representative picture of environmental conditions, pressures on the environment.
    Provides a basis for international comparisons.
    It has a threshold or a reference value with which it can be compared.
    Measurability
    Adequately documented and from a known source.
    Updated at regular intervals and with reliable procedures.
    Easily available or made available at a reasonable cost/benefit ratio.
    An 'adequate' spatial coverage.
    An 'appropriate' temporal coverage.
    Solidity
    It is based on national/international standards and national/international consensus on its validity.
    It is well founded in technical and scientific terms.
    It presents reliability and trustworthiness of the measurement and data collection methods
    Comparability over time
    Comparability in space
    Main regulatory references and objectives

    2011/850/UE: Decisione di esecuzione della Commissione, del 12 dicembre 2011, recante disposizioni di attuazione delle direttive 2004/107/CE e 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda lo scambio reciproco e la comunicazione di informazioni sulla qualità dell’aria ambiente. L’obiettivo della Direttiva 2008/50/CE è quello di consentire la valutazione della qualità dell’aria su basi comuni, di ottenere informazioni sullo stato della qualità dell’aria al fine di combattere l’inquinamento atmosferico, di assicurare la disponibilità pubblica delle informazioni e promuovere la cooperazione tra gli Stati membri. Il D.Lgs. 155/2010, che recepisce a livello nazionale la direttiva citata, ha inoltre l’obiettivo di consentire a regioni e province autonome la valutazione e la gestione della qualità dell’aria ambiente. 

    I valori limite del D.Lgs. 155/2010 rappresentano gli obiettivi di qualità dell’aria ambiente da perseguire per evitare, prevenire, ridurre effetti nocivi per la salute umana e per l’ambiente nel suo complesso. 

    I valori di riferimento OMS rappresentano una guida da perseguire nella riduzione dell’impatto sulla salute umana dell’inquinamento atmosferico. 

    I valori limite del particolato PM2,5 nell’aria ambiente previsti dal D.Lgs.155/2010 sono i seguenti: 

    • per il periodo di mediazione di un anno civile il valore limite è di 25 µg/m3

    Mentre, i valori di riferimento OMS - per il periodo di mediazione di un anno civile- del particolato PM2,5 nell’aria ambiente indicati nel WHO global air quality guidelines 2021 sono i seguenti: 

    • per esposizione umana a lungo termine è di 5 µg/m3

    • per esposizione umana a breve termine è di 15 µg/m3 da non superare più di tre giorni all'anno.

    DPSIR
    State
    Indicator type
    Descriptive (A)
    Bibliographic references

    ISPRA, Annuario dei dati ambientali, edizioni varie. 

    SNPA, 2024, La qualità dell'aria in Italia. Ed. 2023

    WHO global air quality guidelines. Particulate matter (PM2.5 and PM10), ozone, nitrogen dioxide, sulfur dioxide and carbon monoxide. Geneva: World Health Organization; 2021.

    Data collection frequency
    Yearly
    Fonte dei dati
    Province Autonome
    Regioni
    SNPA (Sistema Nazionale per la protezione dell’ambiente)
    Data availabilty

    Database InfoAria - ISPRA

    Spatial coverage

    Nazionale 

    Regionale: (20/20) 

    Provinciale: (101/110)

    Comunale: (248/8047)

    Time coverage

    2014-2023

    Processing methodology

    L’indicatore si basa sui dati di concentrazione di PM2,5 in atmosfera, misurati nelle stazioni di monitoraggio distribuite sul territorio nazionale, raccolti e archiviati in ISPRA, nel database InfoAria secondo quanto previsto dalla Decisione 2011/850/EU. Sono stati calcolati i parametri per un confronto con i valori limite per la protezione della salute umana stabiliti dalla normativa di riferimento (D.Lgs. 155/2010) e con i valori di riferimento stabiliti dall’OMS per la protezione della salute umana. Tutti i parametri sono stati calcolati seguendo le regole europee e sono stati sottoposti a verifica da parte di Regioni/PPAA/ARPA/APPA. Per il confronto con il valore limite annuale del D.Lgs. 155/2010 e con il valore di riferimento dell’OMS (riportato nella Figura 2) sono state utilizzate le serie di dati con una copertura temporale minima del 90% (al netto delle perdite di dati dovute alla taratura periodica o alla manutenzione ordinaria).
    L’analisi statistica dei trend (2014-2023) è stata condotta con il metodo di Mann-Kendall corretto per la stagionalità. Implementare un metodo di destagionalizzazione permette di minimizzare l’effetto delle oscillazioni interannuali dovute alle differenze riscontrabili nei vari anni rispetto al ciclo stagionale medio, di evidenziare l’esistenza di una tendenza di fondo, di quantificare la sua significatività statistica.

    Update frequency
    Year
    Qualità dell'informazione

    L’indicatore ha un’alta rilevanza in quanto fornisce in modo capillare informazioni sullo stato della qualità dell'aria in Italia a partire dai dati di concentrazioni nell'aria ambiente, misurati dalle reti di monitoraggio regionali con metodi di riferimento o equivalenti, secondo quanto previsto dal D.Lgs. 155/2010. L’indicatore è affidabile in quanto i parametri per i confronti con i valori limite e i valori di riferimento dell’OMS sono stati calcolati per le serie di dati che rispettavano gli obiettivi di qualità previsti dal D.Lgs. 155/2010 stesso.

    State
    Poor
    Trend
    Positive
    Rating evaluation/description

    Il valore limite annuale del PM2,5 (25 µg/m³) è rispettato nella totalità delle stazioni, eccetto una pari allo 0,3% dei casi. Tuttavia, il valore di riferimento annuale dell’OMS è rispettato soltanto in una delle stazioni della rete di monitoraggio (99,7% dei casi in superamento, Figura 2).

    Trend evaluation/description

    Per il PM2,5 si osserva un trend decrescente statisticamente significativo nel 73% dei casi (159 stazioni di monitoraggio su 219), con variazione annuale media stimata: -0,5 µg/m³y [-2,7 µg/m³y ÷ -0,1 µg/m³y]). Sulla porzione di campione considerato per il quale è stato individuato un trend decrescente statisticamente significativo si osserva una riduzione media annuale del 3,0% (-15,9% ÷ -0,9%) (Tabella 3, Figure 3 e 4).

    Comments

    Le stazioni di monitoraggio che hanno misurato e comunicato dati di PM2,5 sono 334. Di queste, 310 (92,8% del totale) hanno copertura temporale minima del 90% (al netto delle perdite di dati dovute alla taratura periodica o alla manutenzione ordinaria) (Tabella 1). Tutte le regioni sono rappresentate. La classificazione delle stazioni di monitoraggio di PM2,5 secondo i criteri di ubicazione su macroscala previsti dalla normativa è rappresentata in Figura 1. Il valore limite annuale (25 µg/m³), è stato superato in una stazione pari allo 0,3% dei casi. Il valore di riferimento OMS annuale (5 µg/m³) è stato superato in 309 su 310 stazioni (99,7% dei casi) (Figura 2).
    I superamenti del valore limite annuale hanno interessato 1 zona su 82 in Campania (vedi Tabella 2).

    Data
    Thumbnail
    Headline

    Figura 1: PM2,5 - Classificazione dei punti di campionamento secondi i criteri di ubicazione su macroscala (Allegato III, D.Lgs. 155/2010) (2023))

    Data source

    Elaborazione ISPRA su dati SNPA

    Thumbnail
    Headline

    Figura 2: PM2,5 - Stazioni di monitoraggio e superamenti del valore limite annuale per la protezione della salute (2023)

    Data source

     Elaborazione ISPRA su dati SNPA

    Thumbnail
    Headline

    Figura 3: PM2,5 - Distribuzione sul territorio delle stazioni analizzate e variazione percentuale media annua stimata della concentrazione

    Data source

    Elaborazione ISPRA su dati SNPA

    Note

    Risultati dell’analisi del trend con il test di Kendall corretto per la stagionalità su un campione di 219 stazioni (2014 - 2023).

    Thumbnail
    Headline

    Figura 4: PM2,5 - Distribuzione percentuale delle stazioni di monitoraggio in base all’andamento del trend osservato nel periodo 2014-2023

    Data source

    Elaborazione ISPRA su dati SNPA

    Data legend

    p≤ 0,05: il trend osservato è statisticamente significativo p>0,05: non può essere esclusa l'ipotesi nulla (assenza di trend)

    Note

    Sintesi dei risultati dell’analisi del trend (2014 - 2023) con il test di Kendall corretto per la stagionalità delle concentrazioni di PM2,5 in Italia su una selezione di 219 stazioni di monitoraggio distribuite sul territorio nazionale.

    Headline

    Tabella 1 - PM2,5. Stazioni di monitoraggio: dati e parametri statistici per la valutazione della qualità dell'aria (2023).

    Data source

    Elaborazione ISPRA su dati SNPA

    Data legend

    “1” tipo di zona: U = Urbana; S = Suburbana; R = Rurale

    “2” tipo di stazione: T = Traffico; F = Fondo; I = Industriale

    "3"  in grassetto i dati riportati in mappa. Valore evidenziato in grassetto soltanto per serie di dati con almeno il 90% di dati validi al netto delle perdite dovute alla taratura periodica o alla manutenzione ordinaria (in accordo ai criteri di qualità definiti nella normativa vigente, D.Lgs.155/2010)

    “-” valore non calcolato per mancanza di dati

    Headline

    Tabella 2 - PM2.5. Classificazione delle zone rispetto alle soglie di valutazione e verifica della presenza di superamenti del valore limite annuale ai sensi del D.Lgs.155/2010 (2023)

    Data source

    Elaborazione ISPRA su SNPA

    Data legend

    zona: parte del territorio nazionale delimitata, ai sensi del D.Lgs 155/2010, ai fini della valutazione e della gestione della qualità dell'aria ambiente;

    agglomerato: zona costituita da un'area urbana o da un insieme di aree urbane che distano tra loro non più di qualche chilometro oppure da un'area urbana principale e dall'insieme delle aree urbane minori che dipendono da quella principale sul piano demografico, dei servizi e dei flussi di persone e merci, avente: 1) una popolazione superiore a 250.000 abitanti oppure; 2) una popolazione inferiore a 250.000 abitanti e una densità di popolazione per km 2 superiore a 3.000 abitanti;

    Superamento VL annuale: Si intende superato qualora sia stato determinato il superamento in almeno una stazione di monitoraggio collocata nel territorio della zona.

    Classificazione: aboveUAT: superiore alla soglia di valutazione superiore (70% del valore limite,17 μg/m³) LAT-UAT : compresa tra la soglia di valutazione inferiore e la soglia di valutazione superiore belowLAT : inferiore alla soglia di valutazione inferiore (50% del valore limite, 12 μg/m³) nota: Il superamento delle soglie di valutazione superiore e delle soglie di valutazione inferiore deve essere determinato in base alle concentrazioni degli inquinanti nell'aria ambiente nei cinque anni civili precedenti. Il superamento si realizza se la soglia di valutazione è stata superata in almeno tre sui cinque anni civili precedenti.

    Note

    (a) Valutazione del superamento ottenuta mediante modello

    Headline

    Tabella 3 – PM2,5. Analisi dei trend per stazione di monitoraggio (2014-2023)

    Data source

    Elaborazione ISPRA su dati SNPA

    Data legend

    p≤ 0,05: il trend osservato è statisticamente significativo

    p>0,05: non può essere esclusa l'ipotesi nulla (assenza di trend)

    Δy: variazione media annuale stimata sulla base dei risultati del test di Kendall corretto per la stagionalità

    Italian