Autori:
Luca Campana
Abstract:
Le informazioni provenienti dall’indagine ISTAT, inerente alla consistenza nazionale delle popolazioni delle principali specie d'interesse zootecnico e della loro ripartizione per classi, indicano nel 2020, rispetto all’inizio del decennio, un leggero incremento delle consistenze della specie bovina (+2,8%), mentre si osserva una consistente contrazione per le specie suina (-8,3%) e ovina (-10,9%). Prosegue invece l’aumento delle specie caprina (+8,5%) e bufalina (+11,5%). In termini di UBA (Unità di Bestiame Adulto) totale tale andamento si compensa internamente tra le diverse specie allevate e risulta sostanzialmente stabile.
Descrizione:
L'indicatore consente di valutare la pressione sull'ambiente delle attività di allevamento delle principali specie di interesse zootecnico attraverso l'analisi dell'evoluzione nel tempo della consistenza delle relative popolazioni. Si assume, infatti, che l'esercizio di tale attività generi pressioni di diversa natura sui suoli, attraverso l'apporto di effluenti o la compattazione, influendo sulla qualità fisica, chimica e strutturale dei suoli stessi.
Scopo:
Fornire informazioni sulla consistenza nazionale delle popolazioni delle principali specie d'interesse zootecnico e la loro ripartizione per classi.
RILEVANZA - L'indicatore:
È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
È semplice, facile da interpretare
Fornisce una base per confronti a livello internazionale
MISURABILITÀ - I dati utilizzati per la costruzione dell’indicatore sono/hanno:
Adeguatamente documentati e di fonte nota
Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
Un’ “idonea” copertura temporale
SOLIDITÀ - L'indicatore:
È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
È ben fondato in termini tecnici e scientifici
Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
Comparabilità nel tempo
Comparabilità nello spazio
Principali riferimenti normativi e obiettivi:
Regolamento (CE) n. 1165/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativo alle statistiche sul bestiame e sulla carne e che abroga le direttive del consiglio 93/23/CEE, 93/24/ CEE e 93/25/ CEE
Regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio del 19 gennaio 2009 che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto agli agricoltori nell'ambito della Politica Agricola Comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori, e che modifica i regolamenti (CE) n. 1290/2005, (CE) n. 247/2006, (CE) n. 378/2007 e abroga il regolamento (CE) n. 1782/2003
Regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio
Decisione n. 1386/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 novembre 2013 su un programma generale di azione dell’unione in materia di ambiente fino al 2020 «vivere bene entro i limiti del nostro pianeta»
Il vigente "Programma di azione Europea per l'Ambiente" (7EAP) e l'Agenda 21 pongono, come obiettivi generali, l'uso sostenibile del territorio, la protezione della natura e della biodiversità, il mantenimento dei livelli di produttività. Questi obiettivi sono ribaditi anche dal corpus normativo comunitario e nazionale relativo alla tutela del suolo e alla tutela delle acque.
Per raggiungere tali obiettivi, nell'ambito della riforma della PAC 2014-2020, si è passati a un regime "volontario" basato su incentivi condizionali agli operatori nel quadro delle misure di sostegno economico previste dai fondi FEAGA (Fondo Europeo Agricolo di Garanzia) e FEASR(Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale). Tali fondi costituiscono gli strumenti operativi per orientare gli interventi in ambito agricolo.
Gli interventi previsti comprendono sia interventi di mercato, tesi a stabilizzare i redditi degli agricoltori tramite la gestione dei mercati agricoli e il regime di pagamenti diretti (primo pilastro), sia interventi volti a promuovere la competitività delle imprese agricole e lo sviluppo rurale, con misure programmate a livello territoriale (secondo pilastro) prima a livello nazionale tramite il Piano Strategico Nazionale (PSN) e, poi, a livello regionale, con i Piani di Sviluppo Rurale (PSR).
Le misure relative alla riduzione delle pressioni in ambito zootecnico sono quindi contenute nei suddetti Piani.
Allo stato attuale le principali iniziative di interesse ambientale zootecnico messe in campo dalle regioni nell’ambito dei PSR hanno principalmente riguardato la Misura 14 – Sottomisura 14.01 (Pagamento per il benessere degli animali) relativamente ad azioni dirette a:
- migliorare il benessere degli animali;
- reintroduzione dei metodi di allevamento estensivo temporaneo (monticazione per bovini e allevamento all’aperto per suini).
Regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio del 19 gennaio 2009 che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto agli agricoltori nell'ambito della Politica Agricola Comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori, e che modifica i regolamenti (CE) n. 1290/2005, (CE) n. 247/2006, (CE) n. 378/2007 e abroga il regolamento (CE) n. 1782/2003
Regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio
Decisione n. 1386/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 novembre 2013 su un programma generale di azione dell’unione in materia di ambiente fino al 2020 «vivere bene entro i limiti del nostro pianeta»
Il vigente "Programma di azione Europea per l'Ambiente" (7EAP) e l'Agenda 21 pongono, come obiettivi generali, l'uso sostenibile del territorio, la protezione della natura e della biodiversità, il mantenimento dei livelli di produttività. Questi obiettivi sono ribaditi anche dal corpus normativo comunitario e nazionale relativo alla tutela del suolo e alla tutela delle acque.
Per raggiungere tali obiettivi, nell'ambito della riforma della PAC 2014-2020, si è passati a un regime "volontario" basato su incentivi condizionali agli operatori nel quadro delle misure di sostegno economico previste dai fondi FEAGA (Fondo Europeo Agricolo di Garanzia) e FEASR(Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale). Tali fondi costituiscono gli strumenti operativi per orientare gli interventi in ambito agricolo.
Gli interventi previsti comprendono sia interventi di mercato, tesi a stabilizzare i redditi degli agricoltori tramite la gestione dei mercati agricoli e il regime di pagamenti diretti (primo pilastro), sia interventi volti a promuovere la competitività delle imprese agricole e lo sviluppo rurale, con misure programmate a livello territoriale (secondo pilastro) prima a livello nazionale tramite il Piano Strategico Nazionale (PSN) e, poi, a livello regionale, con i Piani di Sviluppo Rurale (PSR).
Le misure relative alla riduzione delle pressioni in ambito zootecnico sono quindi contenute nei suddetti Piani.
Allo stato attuale le principali iniziative di interesse ambientale zootecnico messe in campo dalle regioni nell’ambito dei PSR hanno principalmente riguardato la Misura 14 – Sottomisura 14.01 (Pagamento per il benessere degli animali) relativamente ad azioni dirette a:
- migliorare il benessere degli animali;
- reintroduzione dei metodi di allevamento estensivo temporaneo (monticazione per bovini e allevamento all’aperto per suini).
DPSIR:
Determinante, Pressione
Tipologia indicatore:
Descrittivo (tipo A)
Riferimenti bibliografici:
ISTAT, anni vari, Indagine sulla consistenza del bestiame bovino, bufalino, suino e ovino-caprini
Limitazioni:
L'indicatore non correla la consistenza del bestiame (ovvero la pressione) al numero delle aziende, alla loro dimensione territoriale, alla S.A.U.(Superficie Agricola Utilizzata) ed all'estensione totale del territorio nazionale.
I dati, peraltro, non contemplano le consistenze degli allevamenti avicunicoli.
Dal 2017, inoltre, l'ISTAT non rileva più le consistenze degli equidi.
A ragione di ciò l'indicatore, così come è stato pensato, non dà conto esattamente della pressione esercitata complessivamente dal comparto zootecnico.
I dati, peraltro, non contemplano le consistenze degli allevamenti avicunicoli.
Dal 2017, inoltre, l'ISTAT non rileva più le consistenze degli equidi.
A ragione di ciò l'indicatore, così come è stato pensato, non dà conto esattamente della pressione esercitata complessivamente dal comparto zootecnico.
Ulteriori azioni:
Superare il concetto di indicatore e sviluppare un algoritmo che, correlando le variabili sopra indicate, consenta l'elaborazione di un indice sintetico di pressione includendo anche le altre specie di interesse zootecnico attualmente non considerate (come gli allevamenti di avicunicoli la cui estensione, sovente, è limitata alla sola superficie occupata dagli immobili di allevamento e aree di servizio).
Quali fonti di dati, tenuto conto che l'ISTAT fornirà, in ottemperanza al Regolamento (CE) n. 1165/2008, solo stime delle consistenze di alcune delle specie di interesse zootecnico (bovini/bufalini, suini e ovi-caprini) e non effettuerà più i Censimenti agricoli decennali, sarebbe opportuno valutare, per ottenere un dato più aderente alla realtà, l'utilizzo delle informazioni contenute nella Banca Dati Equidi (gestita dal MiPAAF) o quelli forniti dal Centro Servizi Nazionale delle anagrafi zootecniche gestito dal Ministero della salute.
Quali fonti di dati, tenuto conto che l'ISTAT fornirà, in ottemperanza al Regolamento (CE) n. 1165/2008, solo stime delle consistenze di alcune delle specie di interesse zootecnico (bovini/bufalini, suini e ovi-caprini) e non effettuerà più i Censimenti agricoli decennali, sarebbe opportuno valutare, per ottenere un dato più aderente alla realtà, l'utilizzo delle informazioni contenute nella Banca Dati Equidi (gestita dal MiPAAF) o quelli forniti dal Centro Servizi Nazionale delle anagrafi zootecniche gestito dal Ministero della salute.
Frequenza rilevazione dati:
Semestrale
Accessibilità dei dati di base:
ISTAT, Indagine sulla consistenza del bestiame bovino, bufalino, suino e ovino-caprini ( http://dati.istat.it/)
Fonte dei dati di base:
ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica)
Descrizione della metodologia di elaborazione:
I dati proventi dall'indagine ISTAT sulla consistenza del bestiame che mira a rilevare il numero di capi bovini, bufalini, suini e ovi-caprini posseduti al primo dicembre e al primo giugno di ogni anno solare in aziende agricole che praticano allevamento risponde al Regolamento (CE) N. 1165/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativo alle statistiche sul bestiame e sulla carne e che abroga le direttive del Consiglio 93/23/CEE, 93/24/CEE e 93/25/CEE e successive modifiche e integrazioni.
I dati sulla numerosità dei capi bovini, bufalini, suini e ovi-caprini, al fine di consentire un loro confronto, sono stati successivamente normalizzati utilizzando le U.B.A. (Unità Bestiame Adulto) e i relativi coefficienti tramite la tabella di conversione (Tab. 4 - All. 1) contenuta nel D.M. MiPAAF del 7 aprile 2006 recante "Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, di cui all'articolo 38 del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152.".
I dati sulla numerosità dei capi bovini, bufalini, suini e ovi-caprini, al fine di consentire un loro confronto, sono stati successivamente normalizzati utilizzando le U.B.A. (Unità Bestiame Adulto) e i relativi coefficienti tramite la tabella di conversione (Tab. 4 - All. 1) contenuta nel D.M. MiPAAF del 7 aprile 2006 recante "Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, di cui all'articolo 38 del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152.".
Core set:
Non compilato
Periodicità di aggiornamento:
Annuale
Copertura spaziale:
Nazionale
Copertura temporale:
2010-2020
L'indicatore risponde, utilizzando le basi dati ISTAT, alla domanda di informazione relativa all’andamento della consistenza numerica delle produzioni zootecniche per tipologie animali. I dati sono comparabili sia nel tempo, sia nello spazio, affidabili e raccolti con metodologie standardizzate. |
Stato:
Medio
Descrizione/valutazione dello stato:
Dall’indagine campionaria condotta dall’ISTAT presso le aziende agricole che praticano allevamento, emerge che in Italia, nel 2020, gli animali allevati sono quasi 6 milioni di bovini, 8,5 milioni di suini, 7,2 milioni di ovini e quasi 1 milione di caprini. (Figura 1 e Tabella 1)
Trend:
Stabile
Descrizione/valutazione del trend:
Relativamente alla consistenza nazionale delle popolazioni delle principali specie d'interesse zootecnico e della loro ripartizione per classi emerge nel 2020, rispetto all’inizio del decennio, si rileva un leggero incremento delle consistenze della specie bovina (+2,8%), mentre si osserva una consistente contrazione per le specie suina (-8,3%) e ovina (-10,9%). Prosegue invece il trend in crescita per le specie caprina (+8,5%) e bufalina (+11,5%) (Figura 1). L'andamento complessivo, espresso in U.B.A. (Unità Bestiame Adulto), a fronte di una sostanziosa caduta nel 2012 evidenzia una successiva crescita negli anni successivi fino a riportarlo ai valori simili a quelli di inizio decennio risultando sostanzialmente stabile sul lungo periodo (Figura 2).
Commenti:
Nel 2020, rispetto all'anno precedente, tutte le specie osservate nel complesso registrano una lieve crescita che oscilla tra lo 0,3% dei bovini all’1,2% dei bufalini. Al fine di rendere confrontabili i valori le consistenze delle diverse specie sono state normalizzate tramite le U.B.A. (Unità Bestiame Adulto) utilizzando le apposite tabelle di conversione .
- Titolo Figura 1: Consistenze zootecniche nazionali delle principali specie allevate
Fonte ISTAT Tabella: Consistenze zootecniche nazionali delle principali specie allevate (*) Fonte ISTAT Legenda (*) Stima al 1° dicembre di ogni anno (n): Dato non piu’ rilevato da ISTAT in quanto ritenuto statisticamente non significativo Anno Bovini Suini Ovini Caprini Equini Bufalini TOTALE Vacche Vacche da latte TOTALE Scrofe TOTALE Pecore TOTALE Cavalli Asini, muli e bardotti x 1.000 capi x 1.000 capi x 1.000 capi x 1.000 capi x 1.000 capi x 1.000 capi x 1.000 capi x 1.000 capi x 1.000 capi x 1.000 capi x 1.000 capi x 1.000 capi 2010 5,832 2,118 1,746 9,321 717 7,900 7,089 983 420 373 46 365 2011 5,898 2,145 1,755 9,351 709 7,943 7,123 960 424 373 51 354 2012 5,743 2,238 1,857 8,662 621 7,016 6,297 892 456 396 60 349 2013 5,847 2,193 1,862 8,562 590 7,182 6,323 976 457 394 63 403 2014 5,756 2,153 1,831 8,676 586 7,166 6,203 937 458 391 67 369 2015 5,781 2,146 1,826 8,675 582 7,149 6,196 962 456 385 71 374 2016 5,930 2,122 1,822 8,478 558 7,285 6,315 1,026 463 388 74 385 2017 5,949 2,082 1,791 8,571 562 7,215 6,272 992 440 368 72 401 2018 5,923 2,008 1,693 8,492 557 7,179 6,188 986 - (n) - (n) - (n) 401 2019 5,975 - (n) - (n) 8,510 - (n) 7,001 - (n) 1,059 - (n) - (n) - (n) 402 2020 5,993 - (n) - (n) 8,543 - (n) 7,035 - (n) 1,066 - (n) - (n) - (n) 407 - Titolo Figura 2: Consistenze zootecniche nazionali delle principali specie allevate convertite in Unità Bestiame Adulto (UBA)
Fonte Elaborazione ISPRA su dati ISTAT